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la pasta che vive... pane noci e ricotta




Quest'estate, in visita a casa mia, uno dei miei nipotini vide che impastavo, aggiungendo farina ed acqua, un piccolo pezzo di pasta.
Mi stupii subito quando, odorandolo, esclamò: “Profuma!”
Ora, a me, che nutro con successo ormai da un paio d'anni un piccolo blob di lievito madre, tanto che mi ci sono quasi affezionata, quell'odore un po' pungente di mosto e fermentazione può anche sembrare un profumo, ma che lo dicesse un ragazzino di otto anni proprio non me l'aspettavo!
Di più, seguendo una mia breve spiegazione circa la natura e l'utilizzo di quel composto, con precisione e sintesi, proprie del linguaggio dei bambini, dichiarò: “La pasta che vive!”
Ecco, sì, la pasta che vive! In fondo i batteri lattici che contiene vivono, si riproducono e muoiono e la mia, di pasta, per vivere, non c'è dubbio, vive!(si vi è venuta la curiosità di saperne di più, in modo rapido e conciso, consultate wikipedia ).
Prova ne è che in questi giorni, cimentandomi nella produzione del panettone, che non posterò perchè, spiacente per Qui Quo e Qua, non è riuscito a dovere, ne sono rimasta letteralmente sommersa (oggi, in frigo, al freddo, ha scoperchiato il barattolo e tracimato...).
Confesso che non è che avessi grande voglia di impastare (il panettone è già da solo piuttosto laborioso), però buttar via della pasta...
Stop! Deciso! Faccio un pane! Qualche ideuzza ce l'avevo di mio, per il resto ho sfogliato un po' di appunti di cucina ed ecco cosa vi propongo.
Precisazione: l'alveolatura è piuttosto minuta, in parte perchè caratteristica tipica del pane fatto con lievito naturale, in parte perchè, per questioni di orario, ho dovuto accorciare i tempi di lievitazione. Il risultato finale, però, ve lo assicuro, è stato un pane croccante, fragrante, dall'interno morbido e gustoso... gradevolissimo completamento di una cena rustica.



 

Ingredienti:
250 gr lievito naturale ben rinfrescato e molto attivo
300 gr farina manitoba
100 gr farina di grano duro
250 gr ricotta
150 gr gherigli di noce
3 cucchiai di olio e.v.
12 gr sale
1/2 cucchiaino di malto (o miele)
erbe aromatiche a piacere (io: timo e santoreggia)

Esecuzione:
Fate la fontana con le farine e ponete al centro la ricotta, il lievito naturale ed il malto; ai margini della fontana mettete invece il sale che verrà così incorporato all'impasto successivamente agli altri ingredienti. 

Impastate aggiungendo l'olio e tanta acqua (100 grammi circa) quanta ne servirà ad ottenere un composto abbastanza consistente.

Lasciate riposare per 30 minuti in luogo tiepido, poi riprendete la pasta e lavoratela leggermente aggiungendo le noci spezzettate grossolanamente e le erbe.

Lasciate lievitare per circa tre ore (il tempo è sempre indicativo; dipende da molti fattori primo fra tutti la temperatura), comunque fino al raddoppio.

Stendete delicatamente la pasta con le mani dandole una forma rettangolare, poi cominciate ad arrotolarla dai lati lunghi, prima uno poi l'altro, fermandovi al centro.

Rovesciate (la superficie a contatto col piano di lavoro dovrà risultare sopra e viceversa, in modo che in cottura la pasta non si srotoli) in una teglia spolverizzata di farina, rifate la fossetta al centro col dorso di una mano e ponete nuovamente a lievitare per almeno un paio d'ore (la lievitazione naturale è molto lenta).

Cuocete in forno caldo a 220 gradi (io a metà cottura ho abbassato a 200) per 30-35 minuti.