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torta di carote, mandorle e... il cocco?

 

Avete presente quei giorni in cui avreste qualcosa da fare ma ne avete poca voglia? Beh, a me è successo in questi giorni, con una preparazione culinaria (guarda caso!). In poche parole l'altra sera dovevo preparare una torta per la colazione della mattina successiva; in casa non c'era granché di altro, la pena sarebbe stata accontentarsi di qualche biscotto o di pane tostato e marmellata, quella, almeno, fatta in casa. Dopo qualche tentennamento decido e mi ci metto. Comincio: trito le carote, peso la farina di mandorle, la mischio allo zucchero, prendo il cocco... ops, la farina di cocco non ce l'ho! Poiché volevo fare qualcosa che non contenesse glutine, il cocco andava sostituito con qualcosa di idoneo: tapioca; un pacchetto ancora sigillato, acquistato qualche tempo fa e mai utilizzato. Dunque tapioca sia... ma come si usa? La faccio pre-cuocere sul fornello oppure no? Ho detto all'inizio che non avevo molta voglia di "perdere" troppo tempo, per cui azzardo: nessuna precottura. Continuo, scaldo il forno, peso gli ingredienti, li mischio; ormai sono alla fine mancano solo le uova. Ecco, appunto, mancano! Ne dovrei aggiungere quattro ed in casa ne ho solo due! Uffah, ma non le avevo comprate? Che faccio? Dài, provo con due ed aggiungo un po' di latte, non previsto dalla ricetta (non è proprio la stessa cosa, lo so, ma il mio ragionamento si basava anche sul problema di far cuocere la tapioca). Risultato? Al di sopra delle aspettative! La torta è risultata davvero buona e ce la stiamo realmente godendo da due giorni. La tapioca s'è cotta bene; solo pochi granelli sono rimasti leggermente croccanti e la cosa non guasta. E' venuta un po' bassa ma forse è stato un bene: s'è cotta perfettamente  rimanendo morbidissima. Ora ho comprato il cocco... peccato aver finito la farina di mandorle. Le uova, invece, non ho avuto necessità di acquistarle, le ha viste Antonio subito dopo che avevo infornato ("Eccole, le uova, come hai fatto a non vederle?" Inutile spiegare che quando non se ne ha voglia...). Infine, la decorazione. Mi piaceva fare una foto che non rappresentasse la solita fettina triangolare ed ho deciso per una decorazione a base di yogurt bianco, alla ciliegia e lamelle sottilissime di carote, tagliate con il pelapatate (anche un ciuffetto di menta, uno degli ultimi, se non la lascio crescere...). Il tutto per una nota di colore in più. Proprio a proposito del mio uso del colore, se vi va, andate a dare un'occhiata al blog di Willy, un simpatico appassionato di fotografia che prima o poi s'imbatterà nel vostro blog, vi chiederà l'autorizzazione all'utilizzo di qualche vostra foto e ve ne farà il check-up completo! Ultimamente la scelta è caduta sulle mie tortine mimosa ed un po' ne sono lusingata, ma voi non abbassate la guardia e occhio alle vostre immagini!
Ho finito; vi riporto sia la ricetta originale (già sperimentata e buonissima), sia la mia (vedi foto, altrettanto buona).

Ingredienti (ho utilizzato una tortiera da 24 cm):
300 grammi di carote (al netto degli scarti)
150 grammi di cocco (io 120 grammi di tapioca)
150 grammi di farina di mandorle
una bustina di lievito
4 uova (io due e 100 grammi di latte)
150 grammi di zucchero
scorza di limone non trattato

Esecuzione:
mischiate le mandorle, lo zucchero e la tapioca (o la farina di cocco).

Tritate nel mixer le carote tagliate a pezzetti oppure grattugiatele a julienne con l'apposito attrezzo; unitele al composto precedente.

Aggiungete la scorza di limone, le uova, sbattute precedentemente a parte ma solo per "romperle", il latte (oppure le sole uova se ne usate quattro) ed infine il lievito.

Non otterrete un impasto fluido; le carote sono veramente tante e vi sembrerà impossibile che la torta riesca (la prima volta che l'ho fatta, con ingredienti e dosi originali, ho pensato anch'io fosse sbagliata. Fidatevi e fatela proprio come ho scritto!).

Versate (in questo caso si potrebbe dire "spalmate") in una tortiera foderata con carta forno e cuocete in forno caldo a 180 gradi per 35/40 minuti circa.