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scrigni al pesto, in fondo... una lasagna!


Eh, sì, in fondo di questo si tratta: una pasta al pesto, o una lasagna al pesto, solo leggermente "rimaneggiata" nell'aspetto esteriore (vedi Cinzia? Torna il nostro discorso).
L'idea non è mia; diamo a Cesare....
Tempo fa partecipai ad un corso di cucina dove alcuni grandi nomi della ristorazione locale proponevano, preparandoli sul posto, alcuni dei loro piatti. Un ottimo (ed in zona conosciutissimo) ristorante di Ventimiglia presentò questa ricetta che io non indugiai a memorizzare. Ovviamente solo per quel che riguarda forma e procedimento; quanto alle dosi, vado ad occhio. Il pesto, purtroppo per voi, in casa nostra lo prepara Antonio. Il problema è che lui non va proprio ad occhio ma piuttosto a gusto. Impossibile stargli dietro; dovrei pesare, prendere appunti, ripesare, sommare ecc ecc. con lui che mi intima di togliermi dai piedi; insomma un lavoro improbo, che infatti non faccio (altrimenti avrei postato il pesto da un pezzo...), ma il risultato è sempre ottimo!
Anche per quel che riguarda gli altri ingredienti le mie dosi sono un po' "di massima"; qualcosa mi è avanzato (vedrete prossimamente come ho riciclato), qualcosa è sparito misteriosamente mentre procedevo nella preparazione (c'era Antonio che girellava... magari ha fatto qualche magia), in poche parole cercherò di essere più precisa possibile ma la ricetta è talmente semplice che ognuno di voi sicuramente saprà riprodurla anche senza dosi misurate al grammo.
Una piccola curiosità prima di passare alla ricetta: contrariamente a quanto si pensa le "trenette  avvantaggiate" non si chiamano così per la presenza, accanto al pesto a far da condimento, di fagiolini e patate, bensì perché erano fatte con farina integrale, cosa che anticamente consentiva un risparmio notevole, visto il costo e la scarsità della farina bianca. L'aggiunta delle verdure, poi, serviva ancor di più a saziare senza gravare ulteriormente sui, sovente  miseri, portafogli.     
Questa pasta, di avvantaggiato, non ha nulla e se vorrete rifarla sono sicura che non ve ne pentirete. Il pesto rimane completamente racchiuso nello scrigno di pasta, cosa che evita bruciacchiature (il pesto bruciato non è buono) ed ossidazioni; praticamente gusto al 100%!.
Con questa ricetta partecipo al contest di Dada "Cosa sforno oggi?"  


Ingredienti (per 7-8 stampini in alluminio usa e getta monoporzione)
per la pasta fresca:
200 grammi di farina 00
2 uova
un pizzico di sale
per la besciamella:
300 grammi di latte
25 grammi di burro
25 grammi di farina
sale q.b.
poco parmigiano grattugiato
inoltre:
300 grammi di fagiolini
500 grammi di patate
una tazza abbondante di pesto genovese (fatto in casa)



Esecuzione:
preparate la besciamella  lasciandola piuttosto "lenta. Aggiustate di sale ed insaporite con un po' di parmigiano.

Fate la pasta fresca come d'uso. Dopo il riposo spianatela in sfoglie col matterello o a macchina e lessatela brevemente. Mettete ad asciugare su un canovaccio pulito.

Lessate fagiolini e patate, queste ultime possibilmente con la buccia in modo da preservarne la consistenza (oltre che i sali minerali). Lasciate raffreddare, riducete i fagiolini a tocchetti e le patate a cubetti, mischiate le due verdure e conditele col pesto.  

Oliate leggermente dei pirottini di alluminio da crème-caramel e foderateli con la pasta lasciandola sbordare abbondantemente.

Velate il fondo di ogni stampino con un po' di besciamella, riempite col composto di verdure al pesto, coprite con un altro po' di besciamella, chiudete i lembi della pasta in modo da "imprigionare" bene il ripieno, velate ancora con besciamella, cospargete con poco parmigiano ed infornate a 200 gradi per 20 minuti o fino a coloritura.