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gelo di mellone



Preparare un "gelo" di frutta era un'idea che mi frullava in testa da un po'; per essere precisi da quando Tina pubblicò la sua versione, all'arancia.
L'altro giorno Antonio arriva a casa con un nuovo acquisto letterario e fin qui niente di strano, succede quasi tutti i giorni; il piccolo libro era per me ed anche questo succede piuttosto spesso. Lo guardo e vedo che l'autore è in realtà un'autrice: Simonetta Agnello Hornby. Ora, premetto che la Simmy per me scrive davvero bene, ma un po', col suo ultimo romanzo (La monaca) mi ha infastidito; in poche parole dai primi libri pubblicati, che si collocavano al vertice dei miei gusti letterari, la scrittrice siculo-inglese ha compiuto un'escalation... al contrario (la si potrebbe definire decalation?) tanto da farmi desistere dall'acquisto di sue future opere. Per questo, quando il maritino si presenta col libro in mano il mio sguardo interrogativo lo fulmina all'istante inducendolo a dire subito: Beh.. ma prima guardalo!
L'ho guardato e confesso che lo sto anche leggendo con una certa avidità. Tra qualche tempo potrete trovare "Un filo d'olio" nella mia rubrica dedicata al cibo e letteratura; per il momento mi sono limitata a riprodurne una ricetta molto simile a quella di Tina: il gelo di mellone, che poi sarebbe l'anguria, un classico della cucina siciliana.
Devo dire la verità, la preparazione in sé mi ha entusiasmato, il gusto no. Forse la mia anguria non era abbastanza saporita, non so, fatto sta che il tutto aveva un vago sentore di cetriolo. Ora, si sa che sempre di cucurbitacee si tratta, ma se a fine pasto, brandendo il mio cucchiaione, sono lì pronta a gustarmi il dessert, sentire il sapore del cetriolo un po' di delusione me la provoca...
Però riproverò, magari con un altro tipo di frutta; se non sarà di "mellone" potrà sempre essere gelo di...
       


Ingredienti:
300 grammi circa di succo filtrato di anguria (800 lordi)
20 grammi di amido (io maizena)
50 grammi di zucchero (dosare in base alla dolcezza del frutto)
10 grammi di gocce di cioccolato
inoltre:
qualche pistacchio
ed un paio di cucchiai di panna montata per guarnire

Esecuzione:
velocissima.
Versare il succo in un pentolino ed immergervi parzialmente un colino contenente lo zucchero e l'amido.
Mescolare con un cucchiaio in modo che questi due ingredienti si sciolgano e si disperdano nel succo senza formare grumi (in particolar modo l'amido); porre sul fuoco a fiamma bassa.

Continuare a mescolare finché il liquido, addensandosi, cambierà colore da rosa a rosso vermiglio e la crema, sollevata con un cucchiaio, ricadrà lasciando un segno sulla superficie.

Versare una parte della crema in una ciotola di vetro, cospargere con le gocce di cioccolata, che simuleranno i semi di cocomero e coprire con altra crema versandola delicatamente per evitare lo scioglimento del cioccolato. Volendo si possono fare allo stesso modo diversi strati.

Lasciar raffreddare e mettere in frigo per almeno tre ore prima di consumare.
Prima del raffreddamento si possono "piantare" nel gelo alcuni fiori di gelsomino, affinché la crema ne assorba l'aroma. Io non li avevo ed ho guarnito la preparazione, una volta sformata, con pistacchi tritati ed un ciuffo di panna montata leggermente zuccherata.