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fiorentini



Il gioco di Luana consisteva nel postare una ricetta ispirata ad un film; un film che ci è piaciuto, che abbiamo in qualche modo amato. Io non sono una gran cinefila però alcuni films che abbiano attinenze culinarie li ricordo. La mia scelta istintiva è stata "Dona Flor e i suoi due mariti"; io ho trovato bellissimo sia il libro (ma sono un'appassionata ammiratrice delle opere di Jorge Amado, quindi "di parte") che il film, con Sonia Braga (anni '70). Purtroppo la cucina bahiana è un po' troppo "alternativa" rispetto al mio modo di concepire gli abbinamenti dei sapori... molto cocco, latte di cocco e banane mischiate a gamberetti e pollame... insomma, la cosa non faceva per me.
Ho dovuto ripiegare su un opera dalle suggestioni molto più confacenti ai miei gusti; purtroppo anche più "banale": Chocolat. Così, tra religieuses e mendiants, éclairs e pralines mi è venuto in mente che c'è un altro dolce, citato nel libro da cui il film è stato tratto, già da me sperimentato più volte ormai diversi anni fa. Ecco l'occasione per poterlo nuovamente gustare: les florentines (i fiorentini), "biscottini" un po' particolari che prevedono una doppia cottura (ora che qualcuno non salti su a dire che biscotto vuol dire "cotto due volte"!).
Mi piaceva presentare questi dolci in una scatoletta che li contenesse di misura, così mi sono messa all'opera e da un cartoncino ed un foglio di acetato ho ricavato scatola e coperchio trasparente. In poche parole un'idea regalo... un regalo per Antonio e per me visto che, salvo qualche piccola incursione da parte di amici, ce li siamo "sparati" tutti noi!

Con questo "assaggino" inauguro anch'io una rubrica/raccolta di sfiziosi regali home-made (la trovate nella barra laterale sotto il nome: la vetrina degli assaggi - goloso fai da te) e naturalmente... 
partecipo alla raccolta di Luana (blog Piccoli... semplici... sapori... ) Ciak si mangia


















ingredienti:
50 grammi di ciliegie candite
100 grammi di scorza d'arancia candita
100 grammi di mandorle in scagliette
60 grammi di farina
150 grammi di zucchero
50 grammi miele
150 panna

inoltre:
100 di cioccolato fondente

esecuzione:
tritate le scorzette d'arancia e le ciliegine.
Versate lo zucchero, il miele e la panna in una casseruola, mescolate e fate fondere a fuoco lento. Portate ad ebollizione e, mescolando senza sosta, fate cuocere per pochi minuti (circa 5).

Togliete dal fuoco, incorporate la farina, amalgamate bene ed aggiungete anche i canditi e le mandorle.

Formate col composto dei piccoli mucchietti ben distanziati in una teglia coperta da carta forno, allargateli bene col dorso di un cucchiaino velato d'acqua (se possibile fate in modo che i canditi e le mandorle rimangano il più possibile verso il centro del mucchietto). Tenete presente che cuocendo in forno si allargheranno ancora molto, appiattendosi. Io ho preferito questa soluzione anziché quella vista in alcuni blog dove è consigliato versare la pasta in teglia formando un unico strato sottile, per poi procedere al taglio dei "biscotti" una volta cotto il tutto. Questo perché secondo me si rischia che i bordi caramellino lasciando il centro troppo bianco e pertanto si ottengano dei biscotti troppo cotti ed altri troppo crudi.

Infornate a 180 gradi per 13/14 minuti. State attenti a non farli bruciare tenendo presente che i dolci dovranno colorire ma che passano abbastanza velocemente da uno stadio all'altro di cottura. I più cotti, una volta raffreddati, risulteranno croccantini, mentre quelli più chiari saranno un po' più morbidi.

Lasciate raffreddare e guarnite il retro dei dolci (quello rimasto a contatto con la teglia) col cioccolato fuso decorando prima del rassodamento con il classico motivo formato passando i rebbi di una forchetta con un movimento a zig-zag.

Per dare una forma più regolare coppate i dolci con un tagliabiscotti mentre sono ancora in fase di raffreddamento (ecco perché vi conviene fare in modo che la frutta secca rimanga al centro del biscotto); saranno più belli e "regalabili" ma avrete un bel po' di scarto (che peraltro potrete consumare lo stesso!).