Passa ai contenuti principali

la pizza centrifugata di Mariabianca


La pizza (focaccia che balla) è quella di Mariabianca; il nome è di mio marito il quale, come spesso succede, tra il curioso ed il diffidente ha voluto sapere come l'avevo preparata. Devo dire che la pizza senza impasto a me non ha mai convinto; ho provato una volta a farla e non mi è piaciuta. Questo procedimento, che si potrebbe collocare a metà tra quello tradizionale ed il "senza impasto", ci ha invece soddisfatto in pieno, tanto che ho già rifatto la pizza più di una volta. Ma chi aveva dei dubbi, trattandosi di una ricetta di Mariabianca?

Rispetto alle sue ho solo leggermente variato le dosi, abbassando la percentuale di farina di grano duro, rispettando invece la percentuale d'idratazione; per il resto mi sono affidata alle sue spiegazioni: movimento rotatorio ed ondulatorio... meglio spiegato di così!
Avrei voluto fare un piccolo gioco di immagini, tanto per richiamare il titolo; poi ho evitato, lasciando questo genere di "manipolazione" all'altro blog, quello scherzoso di Tinny e mio che... a proposito, vi sta aspettando con un nuovo post! (et voilà, anche questa volta sono riuscita a ficcarci il link ;))





Ingredienti:
350 grammi di farina di grano tenero (00) 
100 grammi di farina di grano duro
15 grammi di lievito di birra
9 grammi di sale
un cucchiaino di zucchero
un cucchiaio d'olio
325 grammi di acqua tiepida (il 72% del peso delle farine)

Mettete il sale in una ciotola che possa essere coperchiata (io una ciotola di vetro munita di coperchio ermetico) ed aggiungete le due farine miscelate tra loro. Fate una fontanella, mettete al centro lo zucchero, l'olio ed il lievito. Versate l'acqua sciogliendo man mano il lievito (con l'altra mano; scusate il bisticcio).

A questo punto lascio la parola a Mariabianca che è efficacissima:
Ho chiuso la ciotola con il coperchio ed è iniziata la "danza":prima ho mosso la ciotola in senso rotatorio e poi in senso sussultorio, poi ancora in senso rotatorio.

Al termine della danza io ho dato ancora un paio di rimestate con un cucchiaio; infatti, forse perché non ho utilizzato l'apposito attrezzo, la farina non era del tutto miscelata. Però è stata davvero una cosa velocissima; pochi secondi.
Ho coperchiato ed atteso.


Dopo poco più di un'ora l'impasto era lievitato; l'ho allargato facilmente in una teglia oliata, ho aspettato ancora un quarto d'ora ed infine condito con la mia solita salsa di pomodoro "per pizza" preparata con pomodori freschi cotti in una base di soffritto leggero di cipolla (solo appassita!) e spicchi d'aglio interi, il tutto sfumato con un po' di vino bianco. Ho unito poi origano ed olive taggiasche. Mi mancavano i capperi sotto sale e non li ho messi, ma era ottima anche così.