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pandolce genovese (quello "finto")



Il vero pandolce genovese è un dolce di umili origini, a lunga lievitazione. Come dice il nome stesso si tratta, o meglio, si trattava, di un pane a cui venivano aggiunti uvetta, zucchero e quel poco d'altro che la terra ligure offriva. Preparazioni del genere sono presenti più o meno in tutta Italia e nel corso del tempo tutte si sono arricchite di altri ingredienti meno "poveri" come uova, burro...
L'aspetto è quello di un panettone basso, a semicupola, dalla pasta piuttosto soda con alveolatura minuta, tipicamente prodotto con pasta madre ed abbastanza laborioso, anche se non a livello del "milanese". Non dovrebbero mai mancare canditi (scorze d'agrumi e zucca), pinoli e semi di finocchio.
Quello che vi presento oggi io invece, nonostante abbia quasi tutti gli ingredienti del pandolce, è il cosiddetto "pandolce basso", chiamato anche "pane del marinaio" ed è un prodotto veloce e senza lievitazione; in pratica una frolla arricchita.
Con le dosi indicate si ottengono un pandolce di circa 700 grammi (peso a crudo) e 13/14 monoporzione di 55 grammi l'uno circa.
Per mostrare l'interno ho tagliato quello più grosso col coltello, mentre quello più piccolo l'ho semplicemente spezzato; a causa del taglio quello di formato più grande sembra essere più compatto mentre vi assicuro che sono entrambi friabilissimi.
E' un dolce che può essere congelato ma anche tranquillamente conservato per diversi giorni (anzi, dalla "frollatura" ci guadagnerà) ed è davvero molto buono; se vi piacciono uvetta, pinoli e canditi sono certa che vi conquisterà.
E se non vi piacciono? Fatelo lo stesso sostituendoli con noci, nocciole, mandorle tostate e gocce di cioccolato.

Inserisco anche questo nella mia "vetrina"; mantenendosi bene per diverso tempo (una settimana benissimo; naturalmente non esagerate per evitare che perda sapore. Eventualmente conservatelo in una scatola di latta) secondo me si presta benissimo ad essere regalato.


Ingredienti:
540 grammi di farina
200 grammi di zucchero
200 grammi di burro
un uovo ed un tuorlo
100 grammi di canditi (scorzette d'arancio, limone, cedro, ciliegine)
150 grammi d'uvetta
50 grammi di pinoli
10 grammi di lievito (circa 2 terzi di bustina, non di più!)
120 grammi circa di marsala

Esecuzione:
mischiate il burro con lo zucchero.
Disponete la farina a fontana mettendo al centro la miscela burro/zucchero, l'uovo ed il tuorlo ed ai lati la frutta secca ed il lievito.
Versate il marsala poco alla volta (la dose è indicativa) e cominciate ad impastare, partendo dal centro, incorporando man mano gli altri ingredienti.
Otterrete una frolla morbida.
Suddividetela in due parti uguali per ottenere due pani da circa 700 grammi l'uno oppure preparate dei panetti monoporzione da circa 55 grammi.
Formate delle palline leggermente schiacciate ed infornate a 180 gradi per 25 minuti (panettoncini) o un'ora e un quarto (formato grande).

Avvertenze:
Non lievitano molto, quindi potete anche disporli in teglia abbastanza ravvicinati.

I tempi di cottura sono molto indicativi, fate la prova stecchino specie per il formato grande il cui centro dovrà essere ben cotto. Eventualmente coprite a metà cottura con alluminio.

Per evitare uvette e canditi bruciacchiati (che anche se a Marina piacciono non per tutti è così) cercate di spingerli sotto uno strato anche sottile di pasta.