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quasi un danubio...


Come al solito, in questo periodo, sono di corsa, ma come nasce questo "danubio" lo devo dire.
Avrei tanto voluto impegnarmi in una colomba... la mia pasta madre sta languendo nel frigo (fortunatamente ogni tanto la faccio "ringalluzzire" nutrendola un po') e quest'anno sembrava proprio quello adatto per cimentarmi. Purtroppo sono sorti alcuni impegni che mi stanno assorbendo non poco.
Allora, mi sono detta, perché non fare qualcosa di (molto) più semplice, ma che in parte abbia attinenza con il dolce pasquale?
Girovagando in rete ho trovato questo: un danubio salato che, dalle dichiarazioni, sembrava essere morbido ma non asciutto; quello che faceva a caso mio. Trasformarlo in un dolce è stato un attimo; coprirlo con questa meravigliosa glassa alle mandorle di Adriano, la glassa tipica della colomba, ancora più veloce.
Essendo un danubio ho voluto "imbottire" le palline di pasta, ma la farcia scelta non era un granché. Non mi sono scoraggiata neanche un attimo e, avendo avanzato della glassa, ho pensato di utilizzarla per un'altra preparazione (panbrioche) farcita, questa volta, con pasta di mandorle ed agrumi canditi tritati (tanto per richiamare un po' la colomba).
Peccato che... in questo secondo tentativo, mi sia "persa" nella lettura di un post di Pat (colpa tua, Pat!), abbia lasciato il dolce qualche minuto di troppo nel forno e la superficie si sia un po' troppo colorita (fortunatamente l'interno è rimasto perfetto)...
Insomma, da due dolci ne ricavo uno: l'impasto (semplice e morbidissimo, umido al punto giusto, sormontato da una glassa squisita; ottimo davvero, ve lo consiglio!) del primo e la farcia del secondo.  Ecco i miei auguri di buona Pasqua.
P.s. non lasciatevi spaventare dalla lista degli ingredienti; questa preparazione è molto facile e più veloce (tempo di lievitazione a parte) di quanto non crediate.



Ingredienti
per l'impasto:
370 grammi di farina manitoba
250 grammi di farina 00
100 grammi di burro
250 grammi di latte
un uovo più due tuorli
80 grammi di zucchero (questa quantità per un sapore appena dolce; di più se volete rafforzarne la percezione)
20 grammi di lievito di birra
un pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone

per la glassa di Adriano:
65 grammi di farina di mandorle
60 grammi di albumi (i due avanzati dall'impasto)
115 grammi di zucchero
13 grammi di fecola
qualche goccia di essenza di mandorle amare

inoltre per la decorazione:
qualche mandorla intera
granella di zucchero
zucchero a velo


Esecuzione:
preparate la glassa mescolando tutti gli ingredienti e ponete in frigo per alcune ore prima di utilizzare.
Per l'impasto io ho fatto semplicemente scaldare leggermente il latte, ho unito il burro ed atteso che questo si sciogliesse. Poi ho messo tutti gli ingredienti nell'impastatrice (il sale andrà aggiunto all'ultimo) ed azionato per qualche minuto fino all'ottenimento di una pasta leggera e setosa.
Nel caso impastiate a mano dovrete fare la consueta fontana con le due farine setacciate; al centro metterete lo zucchero, l'uovo ed i tuorli, il lievito, la scorzetta ed ai margini il pizzico di sale. Versando il latte tiepido (mischiato al burro), comincerete ad impastare fino ad ottenere la medesima pasta liscia e setosa.


Lasciate lievitare per due/tre ore fino al raddoppio (il tempo dipenderà dalla temperatura esterna).
Riprendete la pasta e dividetela in sedici parti uguali da 70 grammi circa l'uno. Stendete ogni pezzo, farcitelo (io con 100 grammi di pasta di mandorle mischiata a 100 grammi di scorze di limone ed arance candite tritate) con un sedicesimo di ripieno preparato, chiudete formando una pallina e ponete in una teglia imburrata con la chiusura rivolta verso il basso. Lasciate nuovamente lievitare per un'oretta.
Scaldate il forno a 180 gradi. Coprite il danubio con la glassa preparata in precedenza, cospargete di zucchero in granella, decorate con qualche mandorla tagliata a metà, spolverizzate con abbondante zucchero a velo ed infornate per circa mezz'ora fino a cottura (da verificarsi con uno stecchino).