Passa ai contenuti principali

di mini panettoni vegani alla zucca, dell'importanza delle parole... e buon natale



Devo dirlo: sono rimasta parecchio in dubbio se postare o meno questa ricetta e per questo motivo arrivo sul fil di lana.
In un periodo in cui nel web impazzano panettoni, e pandori, fatti in casa con tutti i crismi - sfogliature, lievito madre, lievitazioni lunghissime difficilmente programmabili -, pubblicarne un'interpretazione vegana mi sembrava un'eresia. Come tuttora mi sembra un'eresia chiamare questi dolci panettoni.
Poi ho deciso di farlo: primo perché mi sono piaciuti e quindi mi sembrava sciocco bloccarmi su una questione puramente linguistica - se non panettoni chiamateli come volete -, secondo perché rimane un'idea facile e veloce, che può essere d'aiuto a chi non riuscirà a produrre in tempo la versione classica, più elaborata.  Infine ci sono persone che non possono o non vogliono consumare alcun cibo di origine animale e questo post è anche per loro.
So anche che c'è chi li aspettava ;).
Sia chiaro che non ho nulla contro il vero panettone; in passato mi sono divertita a farlo più volte fino a postarlo su questo blog, anche se le foto dell'epoca non gli rendono giustizia (ma la morbidezza traspare eccome!). Ritengo anzi che quello fatto in casa, con ingredienti scelti e pregiati, non sia minimamente paragonabile al tipo industriale, e anche con l'artigianale, diciamocelo, se la gioca alla grande.
Però in questo momento non avevo nessuna voglia di lavorare tre giorni per controllare la forza del lievito madre dopo i rinfreschi, nessuna di riempirmi il freezer di albumi congelati né di fare le ore piccole per osservare con trepidazione lo stadio della lievitazione fino al fatidico è raddoppiato, via ad infornare!
Questi mini panettoni vegani sono semplicissimi e veloci, visto l'impasto diretto, ma una delle prossime volte ho già intenzione di vedere se si manterranno morbidi più a lungo con un lievitino, poolish, prefermentazione o altre astuzie del genere.
Il colore è dato dalla zucca e la ricetta l'ho elaborata, variandola appena, a partire da questa.
Almeno un po' di lavoro in più me lo sono procurato, preparando tre farciture diverse: la classica, a base di scorze d'agrumi candite e uvetta, una seconda, con pere essiccate preparate in casa, fichi secchi e cranberries, infine l'ultima, con marrons glacés e gocce di cioccolato. Scegliete voi quella che vi aggrada di più!
La mia preferenza? L'ago della bilancia s'è spostato leggermente verso la triade pere-fichi-mirtilli rossi.
Ho utilizzato pirottini per panettoni da 100g, ma se non li avete potete ovviare usando i classici stampini in alluminio usa e getta (quelli da crème caramel, per intenderci), anche se la forma non risulterà perfettamente cilindrica.   
Trattandosi di dolci estremamente sobri e poveri di grassi, dopo il secondo giorno cominciano ad asciugarsi un po', quindi il massimo sarebbe consumarli in giornata o il giorno successivo. In ogni modo conservateli ben chiusi. Anche la pezzatura che ho scelto - mono o bi-porzione -, in questo senso credo non aiuti: la mia considerazione deriva dal fatto che non sono molto distanti da un challah, lievitato meraviglioso che si conserva morbidissimo. Chi non lo conosce non sa cosa perde.
Per contro occorre dire che questi mini panettoni vegani sono così veloci che anche ri-farli non rappresenta un gran problema. Ho giusto un impasto in fase di lievitazione e questa volta lo cuocerò in un unico stampo da 600/700 grammi; nei prossimi giorni farò un aggiornamento di questo post... come si suol dire: stay tuned! 
Preciso che chi ama i sapori dolci potrebbe aver bisogno di aumentare la dose dello zucchero; per i miei gusti con la glassatura finale erano perfetti così: mi hanno accolto al risveglio per diverse mattine e me li sono goduti moltissimo. Gli ultimi giorni anche pucciati nel tè.
Buon Natale! 




Ingredienti (per 7 panettoncini - stampi per panettoni da 100g; in alternativa stampini da crème caramel in alluminio usa e getta):

500 g di farina 0 biologica macinata a pietra
170 g di zucca okkaido o delica già pulita
100 ml circa di latte di mandorle non zuccherato (o altro latte vegetale oppure -versione non vegan- vaccino) 
80 g di malto di riso
60 g di zucchero semolato
50 ml di olio extravergine d'oliva ligure
15 g di lievito madre essiccato (in vendita nei supermercati - sostituibile con 5-7 g di lievito di birra fresco)
un baccello di vaniglia
scorza grattugiata di un'arancia
un pizzico di sale

inoltre, per farcire:
- 150 g di scorze di agrumi (arancia, limone e cedro) canditi a pezzetti e 60 g di uvetta
oppure
- 150 g di marrons glacés a pezzi e 60 g di gocce di cioccolato
oppure
- 75 g di pere essiccate a pezzetti, 60 g di cranberries essiccati, 4-6 fichi secchi, secondo grandezza, a pezzetti

zucchero a velo q.b. per la glassatura (facoltativa)




Esecuzione:
tagliate la zucca a pezzi della stessa dimensione e lessatela brevemente in poca acqua o al vapore, finché morbida. Nel primo caso una volta scolata eliminate l'umidità residua asciugando sul fuoco per qualche secondo. Lasciate raffreddare e riducete a purea.
Dividete il baccello di vaniglia a metà e prelevate i semi.
Setacciate la farina e mischiatela ai semi di vaniglia, la scorza d'arancia, lo zucchero, il sale e il lievito in polvere (se utilizzate quello di birra unitelo al passo successivo).
Aggiungete la purea di zucca, il malto, l'olio, eventualmente il lievito di birra.
Cominciate a impastare, meglio se con la planetaria, unendo il latte di mandorle, dosandolo in base alla consistenza dell'impasto. Dovrete ottenere una pasta molto morbida e setosa, non appiccicosa.
Trasferite sulla spianatoia leggermente infarinata, lavorate ancora brevemente a mano, formate una palla, mettete in una ciotola, coprite e lasciate lievitare al riparo da correnti d'aria fino al raddoppio (io circa 3 ore e mezza, ma molto dipenderà dalla temperatura).
Sgonfiate la pasta, unite la farcia prescelta e impastate brevemente per distribuirla in modo uniforme.
Suddividete in sette parti di uguale peso, formate altrettante palline e disponete nei pirottini.
Lasciate lievitare nuovamente finché la pasta supererà  l'orlo degli stampi poi con una lametta praticate sulla sommità un taglio a croce non troppo profondo, prestando attenzione a non premere per evitare la fuoriuscita dei gas di lievitazione.
Cuocete in forno caldo, a 180° per mezz'ora circa, eventualmente coprendo a metà cottura con un foglio d'alluminio. Vale comunque sempre la prova-stecchino.
Sfornate, lasciate raffreddare, gustate così oppure decorate a piacere con una glassa ottenuta lavorando per qaulche minuto lo zucchero a velo con acqua e altri pezzetti di frutta secca o candita in base alla farcia utilizzata.