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tortine vegane alla farina di castagne e carruba


Vabbè, forse chiamate così possono sembrare poco appetibili, ma vi assicuro che queste tortine vegane alla farina di castagne non hanno nulla da invidiare ad altri prodotti, più ricchi di grassi saturi. E no, quel colore scuro e cioccolatoso non è dato da un'aggiunta di cacao, ma da un suo surrogato: la farina di polpa di carruba.
Quando ero piccola, esisteva vicino a casa un bel carrubo, alto e forte; quando era il periodo giusto con i miei fratelli mangiucchiavamo i frutti come se fossimo cavalli. Li masticavamo, si ammorbidivano e un po' di polpa finiva giù, come succede con la radice di liquirizia, che dalle nostre parti si chiama recanissu.
La farina di carrube ha diverse caratteristiche che la rendono un ottimo alimento: è ricca di calcio e ferro, ha proprietà antiossidanti e ipocolesterolemizzanti; ha anche potere saziante... ma credo che per questo occorrerebbe consumarne una bella quantità. 
Il sapore può ricordare vagamente il cacao, infatti viene usata come suo surrogato, specie da chi non può assumere caffeina, essendone priva. 
Io l'ho comprata in un negozio Equo-solidale, ma credo che ormai si trovi abbastanza facilmente, in ogni caso c'è sempre la possibilità di acquistarla online.
Non è assolutamente da confondere con la farina di semi di carruba; il frutto è lo stesso, ma gli utilizzi diversi. La farina di semi è addensante ed emulsionante, è insapore e trova utilizzo in pasticceria, nella produzione dei gelati ma non solo; la sua sigla è E410.
Difficile comunque confondere i due prodotti: la farina di polpa è marrone, quella di semi è bianca.
Il risultato: tortine molto aromatiche, morbide, ma compatte in virtù dei semi di chia che fanno da elemento "collante", visto che i dolci con la sola farina di castagne tendono a sbriciolarsi. Naturalmente volendo potrete cuocere in un'unica tortiera.  
Ho completato aggiungendo frutta fresca e a guscio; in un abbinamento che è il classico dei classici, visto il vago sentore di cacao, non potevo che utilizzare pere e noci.



Ingredienti (per 8 tortine monoporzione):
200 g di farina di castagne
170/180 ml di succo di mela non zuccherato (dose indicativa)
70 g di pera (circa mezza pera)
60 g di zucchero semolato
30 ml di olio (io extravergine d'oliva ligure)
30 ml di brandy
25 g di farina di polpa di carruba
25 g di gherigli di noce
25 g di uvetta
25 g di gocce di cioccolato (facoltative)
6 g di lievito istantaneo per dolci 
un cucchiaio di semi di chia
un pizzico di sale  



Esecuzione:
preparate un gel con la chia mischiando in un pentolino il cucchiaio di semi con tre cucchiai d'acqua.
Fate scaldare per pochi secondi, fino a ottenere un composto colloso e gelatinoso; spegnete e lasciate raffreddare.
Setacciate le due farine con il lievito e il sale, unite lo zucchero, le noci frantumate grossolanamente e l'uvetta.
Riducete la pera, sbucciata, a pezzetti. 
A parte emulsionate gli ingredienti liquidi - brandy, olio e succo di mela -; tenete però da parte un po' di succo da aggiungere, eventualmente, all'ultimo, per regolare la consistenza dell'impasto. 
Unite l'emulsione agli ingredienti secchi, versate anche il gel di chia e mischiate bene. Dovrete ottenere una pastella della consistenza simile al gelato appena fatto. 
Trasferite in pirottini o stampi monoporzione, decorate in superficie con i pezzetti di pera e, se volete, con le gocce di cioccolato e cuocete in forno caldo, a 180°, per 20 minuti circa.