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menu vegetariano a piccoli prezzi... siamo tutte Petronille!


Questo post parte da un gioco semiserio; seguirmi sarà un'impresa, ma proverò a essere concisa.
Dunque la cosa parte dal Calendario del cibo italiano e l'occasione è la Giornata di Petronilla.
Chi fosse Petronilla, al secolo Amalia Moretti, ve lo spiego in due parole: autrice famosa di diversi testi di cucina, a cavallo tra le due guerre, Amalia Moretti fu una donna indipendente ed emancipata. Si laureò dapprima in scienze e successivamente in medicina, a fine '800, tra le prime donne in Italia. Dopo il matrimonio si divise tra i salotti letterari milanesi e ambulatori medici dove prestava opera gratuita a favore delle classi meno abbienti, impartendo anche consigli igienico-sanitari. Tenne due rubriche sulla Domenica del Corriere a cavallo tra le due guerre, una di cucina, firmandosi Petronilla, e una di consigli medici, quest'ultima con uno pseudonimo maschile. Questo già la dice lunga circa quel periodo storico.
Le sue ricette, riunite poi in diversi testi, erano "povere", al risparmio, fantasiose e sane; in poche parole volte a salvaguardare il portafoglio familiare, spesso misero, senza però la rinuncia a portare in tavola alimenti sani e gustosi.
Ecco dunque lo spirito del gioco: comporre un menu di tre portate a poco prezzo -1,50 euro a testa!- evitando inutili sprechi, magari risparmiando facendo la spesa nei mercati rionali o direttamente dal contadino... insomma una vera sfida!

Il mio menu vegetariano (quasi vegano!) dal costo complessivo di 2,76 euro comprende:
un antipasto - Cialdine di ceci con tershi di carote -,
un primo - Fagottini di patate, okara ed erbette al limone e olive -
un dolce - Biancomangiare di mandorla alla siciliana-.
Annoto le mie spese a fianco di ogni ingrediente, arrotondando i prezzi per eccesso; so che forse è un po' noioso per chi legge, ma non posso esimermi.

Premetto che per motivi personali non amo fare la spesa nei discount e nonostante la possibilità di spendere sicuramente meno, non ho trovato un motivo sufficientemente valido per cominciare a farlo in quest'occasione. Ho comunque confrontato i prezzi tra i due supermercati che frequento più spesso (Coop e Conad), scegliendo il prezzo migliore, approfittando anche di qualche offerta. 
Il limone era mio, come pure le fragole del dessert. Per il primo ho guardato il prezzo corrente del supermercato, per le seconde ne ho usato pochissime e comunque ho proposto un'alternativa a costo zero.
Per il dessert ho fatto da me il latte di mandorla. Anche qui avrei potuto forse risparmiare un po' prendendone uno già pronto, ma ho considerato i diversi vantaggi di produrlo in casa: non ho aggiunto ingredienti estranei né zucchero e ho ottenuto più sapore per via della maggiore percentuale di mandorle. Ne ho prodotto 900 ml, sufficienti a ricavare 6 singoli dessert, ma naturalmente scrivo dosi e prezzi per due porzioni. Un terzo dell'okara (mandorle da cui ho ricavato il latte) l'ho utilizzato per il ripieno dei fagottini.


Antipasto - Cialdine di ceci con tershi di carote                           costo totale 0,34
Ingredienti
150 g di carote                                       (prezzo Coop 1,60 al kg   -  costo dose indicata 0,24 )
30 g di farina di ceci                              (prezzo Coop 3,38 al kg   -  costo dose indicata 0,10 )
3 cucchiaini d'olio extravergine d'oliva
succo di mezzo limone (utilizzate il succo rimanente per il primo e la scorza per primo e dessert)
un cucchiaino di carvi (cumino dei prati)
sale e peperoncino q.b.
un pezzetto d'aglio (utilizzate la restante parte dello spicchio per il primo piatto)
un rametto di finocchietto selvatico

Fate una pastella mischiando la farina di ceci con 30 ml d'acqua e un cucchiaino d'olio; lasciate riposare per mezz'ora, nel frattempo preparate il tershi. 
Pulite le carote con un pelapatate in modo da avere meno scarti possibile.
Affettatele e cuocetele con un po' d'acqua in una padella, a fuoco dolce, finché saranno morbide e l'acqua sarà evaporata.
Aggiungete un pezzetto d'aglio, un paio di cucchiaini d'olio e lasciate caramellare, poi spegnete e riducete a purea grossolana con una forchetta.
Unite il succo di limone e i semi di carvi leggermente tostati e pestati, regolate di sale e peperoncino e profumate a piacere con un po' di finocchietto selvatico.
Cuocete le cialdine mettendo un cucchiaino di composto in una cialdiera ben calda, appena velata d'olio, oppure allargandolo a cerchio su una piastra riscaldata, senza alcun condimento.
Le cialdine si staccheranno da sole una volta cotte (in caso di piastra voltatele per farle cuocere da entrambi i lati).
Dovranno rimanere croccanti; ne verranno 6-7 della dimensione di circa 5 cm di diametro.
Servitele insieme al tershi, come antipasto caldo o a temperatura ambiente.



Primo piatto - Fagottini di patate, okara ed erbette al limone e olive     costo totale 1,29
Ingredienti per circa 400 g di pasta ripiena
per la pasta 
100 g di semola rimacinata                    (prezzo Conad 1,09 al kg  -  costo dose indicata 0,11)
un pizzico di curcuma
un cucchiaio di semola supplementare per la spianatoia
per ripieno e condimento
200 g di patate                                        (prezzo Coop 1,28 al kg  -  costo dose indicata   0,26
100 g di bietoline-erbette                        (prezzo al mercato 2,50 al kg - costo dose          0,25)  
75 g di okara (1/3 del peso avanzato dal latte di mandorla)
20 g di pecorino romano                         (prezzo Conad  18,50 al kg - costo dose indicata  0,37)
lo spicchio d'aglio avanzato dall'antipasto
sale q.b.
peperoncino (facoltativo)
due cucchiai d'olio extravergine d'oliva
scorza e succo di limone         (prezzo Conad al kg 1,98 - costo stimato un limone grande 0,30)
una manciatina di olive in salamoia
finocchietto selvatico

Miscelate la farina con la curcuma e impastate con l'acqua necessaria. Lavorate bene, formate una palla, coprite e lasciate riposare per un'ora; nel frattempo preparate il ripieno.
Lavate le erbette (avrei potuto acquistarle a meno, ma queste erano piccole, tenere, freschissime e senza scarto) e sbianchitele per pochi secondi in acqua bollente. Scolatele e fermate rapidamente la cottura in acqua e ghiaccio.
Scolatele nuovamente molto bene, tritatele sommariamente e ripassatele in padella con l'aglio e pochissimo olio, finché saranno asciutte.
Al termine, secondo vostro gusto, potrete eliminare l'aglio oppure schiacciarlo e mischiarlo al ripieno.
Lessate le patate con la buccia partendo da acqua fredda, poi scolatele, sbucciatele e passatele nello schiacciapatate.
Tostate leggermente l'okara in una padella antiaderente senza alcun condimento, sempre mescolando.
Unite i tre componenti del ripieno ormai freddi - erbette ripassate, patate e okara -, regolate di sale e peperoncino, se vi piace, e unite il pecorino.
Tirate sottilmente la pasta e ricavate dei ravioli con la forma che desiderate.
Lessateli in acqua salata per non più di due minuti e fateli saltare rapidamente in una padella dove avrete scaldato l'olio e le olive denocciolate. Spegnete, unite il finocchietto, la scorza e succo di limone. Servite subito.
Chi vuole (io no, ma mio marito sì!) potrà spolverizzare con altro pecorino; il prezzo totale del menu lo consente.


Dessert - Biancomangiare di mandorle alla siciliana                   costo totale 1,13
Ingredienti
50 g di mandorle                      (prezzo Conad 19,90 kg  -  costo dose indicata   1 euro)
50 g di zucchero semolato       (prezzo Conad 0,89 kg   -   costo dose indicata    0,05  )
25 g di amido di mais              (prezzo Conad 0,79 250g - costo dose indicata    0,08  )
scorzetta di limone
fragoline e scorzetta limone per decorare, oppure cacao e foglietta di menta



Preparate il latte di mandorla; io ho utilizzato 150 g di mandorle con un litro d'acqua, ricavando esattamente 900 ml di latte e 230 g di okara (mandorle tritate).
Sbollentate le mandorle e pelatele, poi asciugatele facendole tostare leggermente in una padella antiaderente.
Lasciate raffreddare e frullate con un litro d'acqua, aggiungendola poco alla volta. 
Lasciate a riposo per 2-3 ore poi filtrate con una garza strizzando bene per far uscire tutto il latte.
Utilizzate un terzo di okara per i ravioli e un terzo del latte per questo dessert.
Miscelate l'amido e lo zucchero e stemperateli in poco latte di mandorla.
Aggiungete il resto del latte (in tutto 300 ml) miscelando in modo da non formare grumi.
Unite la scorzetta e fate cuocere a fiamma bassa, sempre mischiando, finché la crema non si addensa e “scrive”.
Eliminate la scorza di limone, versate in due stampini monoporzione, lasciate raffreddare e trasferite in frigo fino al momento del consumo.
Io li ho lasciati nei bicchieri, ma si sformano molto facilmente, “da soli” e senza bisogno di passarli in acqua calda; si possono quindi servire anche su un piattino come fossero budini. 
Guarnite a piacere con una fragola e scorzette di limone passate in sciroppo di zucchero, oppure con una spruzzata di cacao e una foglietta di menta.