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meloncini Suvarov di Elena Spagnol


Chi ricorda Elena Spagnol?
Chi ha una certa età, come me, o chi si occupa di cucina da tempo, sicuramente la ricorderà.
Sì, parliamo proprio dell'autrice di tantissimi libri di successo; ricettari in cui la vera ricetta era risparmiare tempo. Si arrivava dagli anni '60 e le donne stavano rapidamente chiedendo ruoli diversi, che non fossero più legati all'ambiente casalingo, e le incombenze della cucina stavano ormai strette alla maggior parte di esse. 
Preparazioni rapide, quindi, ma non sempre semplicissime; a volte il segreto stava nel farsi aiutare da cibi preconfezionati, da completare o rimaneggiare - un esempio i vol-au-vent precotti-, oppure basi pronte, come il dado per il brodo, per presentare in tavola un piatto dall'aspetto accattivante, ma anche gustoso.
Il contaminuti -, 200 ricette in 10 minuti -, Fantasia in cucina -, Mangiar freddo -... questi solo pochissimi esempi di enorme successo dell'ampia produzione dell'autrice.
Ne parliamo oggi, perché per il Calendario del cibo italiano ricorre proprio la Giornata della cucina senza cottura.
Per la verità la mia ricetta - se possiamo definirla così -, tratta proprio da un libro della Spagnol, fa parte di un approfondimento legato alla Giornata in cui troverete diverse ricette della scrittrice, alcune delle quali prevedono anche la cottura, ma sempre in un'ottica di semplificazione e velocizzazione.   
Perché la Spagnol abbia voluto chiamare questa preparazione Meloncini Suvarov invece mi risulta oscuro; posso comunque anticiparvi che fondamentalmente si tratta di fragole e melone conditi con poco liquore e zucchero. Praticamente una macedonia.
Ma quello che la Spagnol qui sottolinea - e io ho cercato di interpretare al meglio le sue indicazioni -, è come sia indispensabile badare alla forma.
Non si versano maldestramente due cucchiaiate di frutta mal tagliata in una coppetta; piuttosto si cerca di puntare su una presentazione accurata, servendo una semplice, ma bella, insalata di frutta nella scorza del meloncino e disponendo in cima, in bella mostra, la frutta migliore.
Ovviamente se vorrete seguire le indicazioni pari-pari vi servirà quell'oggetto inutile che è lo scavino. Tanto inutile che... io ne ho due, di dimensioni diverse e qui li ho usati entrambi.
Cosa ci è rimasto della filosofia culinaria della Spagnol?
Oggi, a parer mio, si cerca di risparmiare tempo, sì, ma anche di giocare di più con la cucina. La preparazione dei pasti diventa sovente un divertimento - forse perché non è più quell'obbligo come lo intendevano le nostre mamme - o una sorta di sfida a fare-tutto-come-una-volta, tralasciando i cibi industriali. La nutella, la pasta sfoglia, i sofficini, i ravioli, biscotti e torte preconfezionati, tutti cibi che ci aiutano quando abbiamo poco tempo, ma quando si può farli in casa è meglio... e spesso anche più sano!
In compenso abbiamo imparato l'arte della semplificazione e anche capito che mai come in cucina l'occhio voglia la sua parte; una presentazione curata e aggraziata a volte può compensare un sapore non perfettamente centrato o valorizzare un piatto che di suo non sarebbe niente di eccezionale.
Questi dunque sono i Meloncini Suvarov, da gustare con gli occhi prima che con il palato; troverete sia la ricetta originale che, tra parentesi, le mie eventuali - minime -variazioni.


Ingredienti (le dosi sono da considerarsi a persona):
un meloncino da circa 600 g maturo e profumato (il mio pesava 750g, più piccolo non l'ho trovato)
120 g di fragole (io 130 g)
un cucchiaio di zucchero, o leggermente di più se piace (io mezzo, scarso)
un cucchiaio, o leggermente di più se piace, di ottima acquavite (io rum - variazione suggerita dall'autrice )
qualche foglia di menta per profumare e guarnire (mia variazione)

Esecuzione:
lavate i meloncini, asciugateli e verificate che possano essere posizionati in verticale, in caso contrario tagliate una piccola fettina alla base del frutto.
Dalla parte del picciolo tagliate una calotta dello spessore di un paio di centimetri.
Svuotate i meloncini di semi e filamenti con un cucchiaio (meglio un cucchiaino) e con lo scavino ricavate dalla polpa tante palline.
Il mio melone era ben maturo, quindi nell'eliminare i semi e ricavare le palline ho prodotto molto succo. Ho lasciato tutto da parte, poi ho filtrato.
Sempre con il cucchiaio livellate le pareti interne dei meloncini.
Unite le palline di polpa alle fragole pulite e lavate, poi aggiungete lo zucchero, il liquore e, se le usate, le fogliette di menta.
Mescolate e trasferite in frigo per 2-3 ore, insieme alle scorze dei meloni svuotati e alle calottine.
Per servire disponete la frutta all'interno delle scorze e irrorare con il sughetto che nel frattempo la frutta avrà rilasciato. Io ho aggiunto anche il succo filtrato.
Fate in modo che le palline meglio riuscite e le fragole più belle rimangano in cima, a vista.
Coprite con le calottine e servite subito.

Variazioni suggerite dalla Spagnol:
al posto delle fragole si possono usare i lamponi.
Invece dell'acquavite un altro liquore come rum bianco, sherry secco o dolce, porto.
Per più persone anziché meloncini singoli si potranno utilizzare quelli più grossi.