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polemizzo e... insalata leggera di frutta


Un paio di giorni fa, nella casella e-mail, ho avuto la sorpresa di trovare un messaggio che mi informava circa l'utilizzo, da parte del mittente, di una frazione di un commento da me scritto in risposta ad un post di un altro blog. Mi precipito a controllare con molta curiosità ed un po' d'ansia; come ogni società, anche il web ha le sue regole di civile convivenza e sebbene solitamente cerchi di pesare bene le parole che utilizzo, basta una svista ed un po' di stanchezza per scrivere qualcosa che può essere frainteso. Non voglio dilungarmi troppo nel riportare notizie che credo interessino ben pochi tra coloro che mi leggono; forse giusto Barbara, che spesso è in cerca dei lati nascosti del mio carattere, magari anche Sara, con la quale abbiamo avuto uno scambio di idee sul tema: mala tempora currunt; pochi altri. Il commento in questione era una mia risposta (25 genn. ore 14.31) all'iniziativa, di cui forse avrete visto la locandina esposta in molti food-blog, che si prefigge più o meno il compito di "mandare a casa il maiale". Di chi si parla si può ben immaginare. Premesso che la sostanza della cosa mi trovava d'accordo, il mio intento, provocatoriamente, era quello di riflettere sul fatto che la considerazione della donna nella nostra società non è rilevabile esclusivamente attraverso la condotta inqualificabile di alcuni soggetti ma anche da una miriade di altri segnali, comportamenti che diamo per scontati sui quali invece sarebbe bene soffermarsi almeno un poco. Gesti frutto di una società malata ed in decadenza, della quale anche noi donne abbiamo una buona dose di responsabilità. La provocazione è rimasta lettera morta e non me ne stupisco; più comoda e di facile presa la demagogia di chi mette in evidenza la punta dell'iceberg senza far riferimento alla parte sommersa ben più consistente e più difficilmente estirpabile. Non mi spingo oltre, chi vuole potrà leggere questo articolo, oppure questo e farsi un'idea propria. Ma poiché, ogni tanto, non è male sentire anche altre campane, vi consiglio, sempre che vi vada, di andare a leggere questo articolo di Giuseppe, che ho trovato interessante e sottoscrivo quasi interamente.
Ed ora, per alleggerire, una ricetta non-ricetta, rapida, versatile, di buona resa estetica e fresca, oltre che gustosa, scovata per caso in uno dei miei libri, mentre ero alla ricerca di un'idea per uno dei contest a cui partecipo. La personalizzazione a vostra fantasia; potrete utilizzarla come dessert per un veloce pranzo di lavoro oppure "nobilitarla" per una cena, accompagnando con sorbetto di frutta, gelato, od irrorando con un po' di liquore. Usando un piatto adatto potete anche cospargere di zucchero e far gratinare brevemente in forno. Insomma, qualche idea ve l'ho data.

Ingredienti:
arance bio non sbucciate  (calcolatene metà a testa)
mele bio non sbucciate (calcolatene un terzo a testa)
miele
qualche noce (sostituibile con altra frutta secca ad esempio mandorle)
succo di limone

Esecuzione:
tagliate a fettine sottilissime la frutta; irrorate le fettine di mela con un po' di succo di limone per non farle annerire.

Mettete tutto, man mano, in una insalatiera, al termine versate sopra la frutta anche il succo fuoriuscito dalle arance nel tagliarle.

Disponete le fettine nei piatti, in modo apparentemente casuale (alcune delle fettine di arancia staranno molto bene piegate a metà, in una specie di studiato disordine).

Completate con le noci e condite con un filo di miele.

Servite così o rifinite con altri elementi a piacere.