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torta degli angeli - angel food cake

 


Questa è una torta che ho fatto già più di una volta, vista la mia tendenza ad "accumulare" albumi nel congelatore a seguito di preparazioni che prevedono solo l'utilizzo del tuorlo. La trovai qui, ma credo che sia stra-conosciuta, in fondo si tratta solo di una meringa-pandispagna. Del pandispagna ha la consistenza, della meringa il sapore e gli ingredienti principali. Sto preparandomi, poco alla volta al trasloco e quindi svuoterò il congelatore. Questi albumi li avevo lì da un po' (ricordo che gli albumi reggono molto bene questa forma di conservazione, mentre i tuorli si "cuociono", quindi non congelateli!), ormai era ora di utilizzarli. Normalmente andrebbe ricoperta di glassa -ma io non l'ho fatto perché la torta è già molto dolce-, poi servita con panna montata o salsa al cioccolato. Anche la frutta fresca o ridotta in salsa è una buona soluzione; noi l'abbiamo consumata a colazione ed abbiamo optato (Antonio un po' "obtorto collo") per le mie marmellate casalinghe.
Con questa semplice ricetta partecipo al contest "tu vuò fà l'americano" indetto da Sara


Una precisazione: io ho utilizzato uno stampo da 2,2 litri (l'ho misurato riempiendolo d'acqua arrivando ad un cm dal bordo) e sarebbero bastati 10 albumi; se il vostro è più piccolo regolatevi in proporzione.  
Ingredienti:
12 albumi
1 cucchiaino di cremor tartaro *
350 grammi di zucchero (suddivisi in 200 e 150 gr.)
150 grammi di farina (per chi fosse intollerante credo non ci siano problemi a sostituire con amidi o farina di riso)
estratto liquido di vaniglia (facoltativo)
aroma di mandorla  (facoltativo)
se non avete gli aromi sostituite con scorza di limone


* è un acido e come tale serve solo a montare meglio gli albumi; in caso non l'abbiate sostituite con qualche goccia di limone, non sale. Se volete una spiegazione scientifica del fenomeno leggete qui e già che ci siete approfittatene per farvi un bel giretto nel blog perché è davvero interessante...



Esecuzione:
cominciate a montare gli albumi col cremor tartaro (o il succo di limone) ed il sale aggiungendo gradatamente, un cucchiaio alla volta, i 200 grammi di zucchero. Aggiungete anche gli aromi o la scorzetta di limone.

Quando l'albume sarà montato a neve ferma, incorporate, delicatamente per non smontare il composto, la farina setacciata col restante zucchero.

Versate in uno stampo a ciambella dai bordi alti. Tutti i siti consigliano di non imburrare lo stampo, in quanto a cottura avvenuta dovrà essere rivoltato sotto-sopra e si rischierebbe il distacco e la "caduta" della torta. Poiché però io sono un po' scettica su questo punto, rivesto sempre la base dello stampo con un anello di carta forno tagliata su misura.

Infornate in forno caldo a 180 gradi per 45 minuti circa. Fate la prova stecchino (spiedino di legno).

Sfornate e girate sotto-sopra appoggiando il centro dello stampo sul collo di una bottiglia di vetro (io ho fatto così; bisognerà comunque fare in modo che rimanga "sospesa"). Lasciate raffreddare in questa posizione. L'operazione dovrebbe mantenere la sofficità del dolce evitando che "si sieda".

Una volta raffreddato, per sformarlo, passate un coltello affilato oppure, come faccio io, lo spiedino in bamboo utilizzato per testare la cottura, sui bordi interno ed esterno, tra il dolce e lo stampo.

Sformate e guarnite a piacere. Si mantiene MORBIDISSIMA a lungo.