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torta delle rose... o quasi


Ieri, complici la festa della mamma, il mese di maggio e lo stampo, ancora nuovo nuovo, regalatomi da Francesca, volevo cimentarmi in una torta delle rose. Non potevo scegliere giornata più incasinata; oltre a diverse incombenze avevamo pure deciso di andare a togliere un po' d'erba dal nostro futuro giardino e la cosa era improrogabile, visto che stava soffocando quelle poche piante che abbiamo già messo a dimora. Dunque, il giorno prima decido che impasto fare (diretto; per l'indiretto mi mancava la concentrazione) optando per questo, di Anice & cannella. La mattina impasto. Per il primo pomeriggio non sarebbe sicuramente lievitato ma aspettare fino a sera sarebbe stato troppo? Nel dubbio metto in frigo qualche ora e lo tiro fuori subito dopo pranzo, prima di uscire di casa. Arrivo alle sei, pronta a formare la torta e quello si trova ancora quasi al punto di partenza... Grrr... Metto in forno, colpetto di calore, luce accesa ed alla fine la pasta comincia a dare segni di vita. In poche parole cuocio a sera inoltrata. All'uscita dal forno era una cosa morbidissima e succulenta, oggi è ancora morbida ma non più "issima". Devo dire che qualche variazione l'ho fatta, non ultima il ripieno per il quale ho preferito la marmellata. Doveva cuocere qualche minuto in meno, ma avevo paura che sotto fosse ancora troppo crudo e comunque, a dispetto del colore, in parte dovuto anche alla marmellata, gusto e consistenza non ne risentono per nulla. In sintesi: una quasi-torta delle rose perfezionabile ma buona (però non ottima!).


Ingredienti:
470 grammi di farina manitoba (anziché 420)
un uovo
180 grammi di latte
50 grammi di olio e.v.o. (anziché 60 di burro)
90 grammi di zucchero (anziché 75)
8 grammi di sale
11 grammi di lievito di birra
scorza di un limone (mia aggiunta)
30 grammi di miele (mia aggiunta)
inoltre per il ripieno:
un vasetto di marmellata a piacere (io prugne gialle fatta da me)
mischiato a due manciate di uvetta
ed una quindicina di noci tritate grossolanamente
infine:
zucchero a velo per spolverizzare

Esecuzione:
sciogliere il lievito nel latte utilizzando la planetaria col gancio a K, poi aggiungere tanta farina quanta ne servirà per ottenere una crema (io ne ho messo 6 cucchiai). Unire l'uovo ed amalgamare, poi la farina restante (montare il gancio da impasti), il sale ed incordare.

A questo punto unire l'olio (o il burro ammorbidito) e la scorza di limone. Poichè il burro mantiene la pasta più morbida dell'olio io ho compensato aggiungendo il miele ed ecco che mi sono ritrovata con un impasto un po' troppo molle. Ho dovuto aggiungere ancora farina (ecco perché ne ho messo 50 grammi un più della ricetta originale) per ottenere una pasta lavorabile.

Far lievitare fino al raddoppio.

Poiché utilizzavo uno stampo a fiore volevo altenare "spirali" piccole e grandi, per cui ho diviso la pasta in due parti, una il doppio dell'altra e per entrambe ho dato delle pieghe a tre (qui le foto della stessa Paoletta), prima in un senso, poi nell'altro.

Ho steso col matterello formando due rettangoli, ho coperto col ripieno e poi arrotolato, diviso in  tranci e disposto le "spirali" in teglia.

Ho lasciato lievitare ed ho infornato a 180 gradi per 35 minuti (30 sarebbero stati sufficienti).

Una volta cotta e sformata ho spolverizzato con abbondante zucchero a velo.