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Branda... cujun


... e dopo qualche settimana un po' concitata, per via del contest e non solo, si torna alla normalità.
So che nel periodo natalizio tutti vorrebbero trovare "sotto l'albero" dei blog una miriade di dolcini, ben confezionati, e so che vi darò una delusione. Pazienza, gira così... non ho molta voglia di dolcini burrosi, piuttosto di "sani" cibi salati.
Questo piatto, dal nome strano, almeno per alcuni di voi, è tipico del Ponente ligure. 
Quando lo faccio mi viene sempre in mente il tema musicale del film "Brancaleone alle crociate" di Monicelli ... ci sta bene, no? Suonerebbe un po' come: "Branda, Branda, Branda, cujun, cujun, cujun... (fischio) "bum!".
Ok, torno seria, anche se questa ricetta tanto "seria" non è. 
I protagonisiti del film (ops... piatto) sono essenzialmente tre: stoccafisso o baccalà (per me meglio quest'ultimo), patate e olio extravergine d'oliva, varietà taggiasca (e specifico, sì, perché, trattandosi di un piatto del Ponente ligure, anche l'olio dev'essere quello "doc"!). 
La trama è "confusa": pesce e patate, il tutto lessato, agitato in padella fino ad ottenere un insieme d'ingredienti sminuzzati e ben amalgamati, mantecati con olio. Confusa, la trama, anche perché non si sa esattamente da dove derivi il "titolo"; c'è chi dice che scuotendo fortemente la padella sul fuoco i marinai, a cui si deve questo piatto, scuotessero fortemente anche... beh, si capisce, no? - "brandare" significa scuotere, "cujun" penso che lo capisca tutt'Italia -, ma c'è anche chi sostiene che questo compito gravoso venisse assegnato solitamente al più trullino della compagnia (insomma... il coglioncello di turno), a cui si intimava un "agita, coglione!" 
Personalmente io preferisco la prima, ma vi dovevo anche la seconda a onor di cronaca.
Naturalmente oggi non si agita più un bel nulla, esistono gli schiacciapatate ed il baccalà può essere tranquillamente sminuzzato anche a mano, una volta lessato. 
Potete completare il piatto come volete (insomma... un finale "aperto"), con l'indispensabile, per me, trito di aglio e prezzemolo, pinoli e olive in salamoia, una spruzzatina di succo di limone. Difficile darvi le dosi; andate a "gusto"...
...e buona visione!



Ingredienti (per 3/4 persone):
700 g di baccalà già ammollato e dissalato (circa 550 g da dissalare)
500 g di patate
olio extravergine d'oliva qualità taggiasca (q.b.; per queste dosi almeno un decilitro e mezzo)
un piccolo spicchio d'aglio
una manciata di foglie di prezzemolo
olive taggiasche in salamoia
una grossa manciata di pinoli
succo di mezzo limone
sale q.b.

Esecuzione:
Lessate brevemente il baccalà in acqua bollente; occorreranno circa 10 minuti. Scolate, eliminate l'eventuale pelle e "frantumate" con le mani, riducendo il pesce a piccole scaglie, mentre eliminate le lische. 
Lessate le patate con la buccia.
A questo punto avete due alternative: schiacciare grossolanamente le patate, una volta sbucciate, con una forchetta (versione che preferisco), oppure ridurle a purea con uno schiacciapatate. Scegliete quella che preferite, tenendo presente che nella seconda occorrerà più olio, perché le patate ne assorbono molto. 
Preparate un trito con aglio e prezzemolo.
Trasferite patate e baccalà in una padella e mantecate per pochi minuti, amalgamando, con abbondante olio extravergine. Regolate di sale. Solo al termine, a fuoco spento, unite il trito, le olive, i pinoli e il succo di limone. Per questi ingredienti regolatevi secondo vostro gusto.  Potete anche aggiungere un pizzico di pepe nero macinato al momento; io non lo metto. 
Servite il piatto tiepido, come sfizioso antipasto o come secondo; ma se avanza è buono anche a temperatura ambiente.