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ragù vegetale alla nocciola Tonda Gentile Piemonte IGP


Da un po' manco da queste pagine, ma ormai dovreste essere abituati alle mie assenze. Sapete che ho lunghi periodi di rifiuto da web, a cui, però, seguono sempre ritorni carichi di entusiasmo.
Dunque eccomi ancora qui - prefiggendomi una maggior continuità, che so già non rispetterò - per una scadenza importante: sempre lui, il Calendario del cibo italiano AIFB.
Oggi è la Giornata della Nocciola Piemonte IGP, una vera eccellenza che il nostro Territorio ci regala in questa stagione in cui la frutta secca - noci, nocciole, mandorle, pistacchi - cominciano ad essere presenti con continuità nelle nostre pietanze. 
L'ambasciatrice sono io, ma dico subito che senza l'aiuto di un paio di amiche blogger non ce l'avrei fatta. 
Le ringrazio qui, pubblicamente, come ho fatto anche sul sito AIFB. 
Sono Betulla Costantini, torinese "roerina", che per me ha scattato appositamente diverse foto dei noccioleti di Langa, costringendo a una lunga passeggiata i suoi ospiti, ed Elena Bruno, amante della cucina langarola, e non solo, da cui ho rubato alcuni ricordi e il ragù che trovate qui. 
Prima di passare alla ricetta voglio anche ringraziare le mie splendide compagne di viaggio, coloro che hanno contribuito a questa scadenza con le loro meravigliose preparazioni.
Grazie a Daniela che ci propone una vellutata il cui solo titolo è tutto un (gran bel) programma.
Grazie a Laura che invece ha deciso di deliziarci con un dolce "tenero-tenero".
Grazie a Giuliana, che, perfettamente in tema, ha optato per un goloso dessert, così piemontese che di più non si può.
Un Grazie a Stefania che ha preparato per noi una crostata davvero speciale, da rifare!
Ringrazio Donatella per la sua torta, che fonde ingredienti dai profumi intensi e dai sapori seducenti.
E Grazie anche ad Alessandra, perché so per certo che il suo dolce, preparato con le inimitabili nocciole piemontesi, è altrettanto inimitabile.



Noccioleti di Langa - Foto di betulla Costantini

Sicuramente tutti voi sapete che la Tonda Gentile piemontese è una nocciola speciale, ma siete sicuri di conoscerla così bene?
Vi invito a leggere l'articolo che ho preparato, imparando io stessa davvero tantissime cose durante il lungo lavoro di ricerca, andando sul sito AIFB, dove troverete anche il mio contributo mangereccio
Qui non vi voglio svelare di più.

Mi spiaceva però lasciare questo post del rientro orfano di ricetta.
Ho quindi preparato un secondo piatto, questa volta salato, prendendo spunto da questo di Elena.
Dico subito che il ragù da lei proposto, completamente vegetale, mi ha conquistato al primo sguardo e leggendo la ricetta sono tornata indietro nel tempo, quando mia mamma preparava il suo, con un po' di carne ma non troppa, per i primi piatti domenicali.
In realtà l'aveva imparato da mia nonna paterna, sua suocera, ma a parer mio, come spesso accade, l'allieva col tempo aveva superato la maestra. 
Nel sugo mia mamma metteva nocciole tostate, o più spesso pinoli, ridotti in crema con pazienza certosina nel mortaio, a suon di pestello e con tanto olio di gomito.
Ricordo che a volte il compito spettava a me e la pasta non era mai abbastanza fine, mai abbastanza cremosa; andavo avanti a pestare per quello che a me sembrava un tempo infinito, finché finalmente non arrivava l'agognato ora va bene
Ecco, ho voluto ritornare indietro utilizzando anch'io il mortaio, ma nonostante tutto l'impegno dopo mezz'ora buona di lavoro la crema di nocciole non era ancora abbastanza fine... ma ho deciso ugualmente che era ora di smettere. 
Ho utilizzato pomodori del mio orto, quelli di quest'estate, congelati in un momento di sovrapproduzione, ma ovviamente andrà benissimo anche la conserva; ho aggiunto porcini secchi, anch'essi autoprodotti, ma non troppi, giusto una piccola presa perché dessero sapore senza risultare eccessivamente invadenti.
Il risultato mi ha convinto in pieno; questo ragù è davvero ottimo e l'abbinamento con dei tagliolini mi sembrava d'obbligo per celebrare ancora di più la Nocciola Piemonte IGP.
   

Ingredienti (per un ragù sufficiente a condire almeno 600 g di pasta):
un Kg di pomodori freschi (privati di buccia e semi, peso netto) o 700 g di conserva 
70 g di nocciole Piemonte IGP
una cipolla media
mezzo bicchiere di vino bianco secco
5 g circa di porcini essiccati
olio extravergine d'oliva q.b.
un mazzetto guarnito con erbe aromatiche a piacere (salvia, rosmarino e una foglia d'alloro) 
sale q.b.
un pizzico di zucchero


Esecuzione:
ammollate i funghi in acqua fredda.
Tostate le nocciole in una padella antiaderente, senza alcun condimento, scuotendole spesso; spostatele in un sacchetto di carta e lasciate raffreddare. 
Sfregate il sacchetto tra le mani per far staccare la pellicola (perisperma), poi trasferite le nocciole, ben pulite da ogni residuo, nel mortaio.
Pestate a lungo, con molta pazienza, finché le nocciole emetteranno il loro olio e saranno ridotte a una crema fine e "impalpabile".
Pulite e tritate la cipolla e rosolatela in abbondante olio, senza farla bruciare, poi sfumate col vino, aggiungete la crema di nocciole, i pomodori o la passata, i porcini strizzati e tritati e il mazzetto guarnito.
Coprite e lasciate cuocere, a fuoco lento, per almeno un'ora e mezza-due ore, rimestando di tanto in tanto; se nel frattempo il ragù dovesse asciugare troppo allungate con un po' d'acqua.
A metà cottura aggiungete lo zucchero, per attenuare l'acidità del pomodoro.
Salate a fine cottura ed eliminate le erbe aromatiche.
Utilizzate per condire dei tagliolini, o la pasta che preferite, o ancora polenta.
Come per tutti i ragù l'ideale sarebbe prepararlo in una pentola di coccio, appoggiata a una retina spargifiamma; se l'avete... tiratela fuori!