E vi pareva possibile che il Calendario del cibo italiano passasse l'argomento così, sotto silenzio?
No, naturalmente, quindi eccoci a ricordare questo splendido - e forse troppo trascurato - frutto, con una Giornata tutta dedicata a lui.
Io mi sono buttata su una ricetta salata. Primo, perché per me, che non amo mischiare eccessivamente i sapori, questa scelta rappresentava un po' una sfida, secondo, perché dolci ormai ne faccio e mangio davvero pochissimi.
Le idee erano tante, ma alla fine nel web ho scoperto una specialità di cui non avevo mai sentito parlare: il Birmehlherbst.
Parola difficile, eh? Parola sì, ma preparazione semplicissima.
Si tratta di un prodotto tipico della tradizione contadina altoatesina, precisamente della zona di Verdignes. Anticamente, quando lo zucchero era destinato esclusivamente alle persone agiate, in questa zona della valle Isarco si utilizzava proprio il Birmehlherbst al posto di farina zuccherata.
Ve l'ho fatta sospirare, ma alla fine vi dico cos'è: farina di pere! Dite la verità, non ve l'aspettavate.
La zona aveva vaste coltivazioni di pere e i frutti in eccedenza venivano fatti essiccare e poi ridotti in farina.
La zona aveva vaste coltivazioni di pere e i frutti in eccedenza venivano fatti essiccare e poi ridotti in farina.
Oggi questo prodotto viene riscoperto, come molti altri di tradizione contadina, dimenticati per anni forse perché troppo legati a ricordi dei tempi di miseria.
Ricette, purtroppo, in rete se ne trova solo una: dei ravioli ripieni di formaggio, in cui il Birmehlherbst diventa ingrediente della pasta, ma ho letto che c'è chi addirittura ci fa la pizza!
Notizie interessanti ne trovate sul sito dell'Alto Adige e se ormai la festa del Birmehlherbst 2017 è passata, a settembre del prossimo anno tornerà; allora perché non organizzarsi e farci un salto?
Scoperto il Birmehlherbst, le idee hanno cominciato a fiorire e sono sicurissima che anche a voi non mancheranno, idee dolci e salate; anche un semplice mangia-e-bevi, con la farina di pere mischiata ad altra frutta essiccata, acquisterà un sapore particolare.
In sintesi il mio intento era quello di proiettare un po' di luce su questa farina di pere; la vostra fantasia vi suggerirà come utilizzarla al meglio.
Per quanto mi riguarda alla fine, come al solito, ho optato per una preparazione semplice semplice: questi gnocchetti dal sapore particolare che si prestano bene a diverse altre interpretazioni, dalla scelta della farina di base, all'utilizzo di uova, al condimento.
Scoperto il Birmehlherbst, le idee hanno cominciato a fiorire e sono sicurissima che anche a voi non mancheranno, idee dolci e salate; anche un semplice mangia-e-bevi, con la farina di pere mischiata ad altra frutta essiccata, acquisterà un sapore particolare.
In sintesi il mio intento era quello di proiettare un po' di luce su questa farina di pere; la vostra fantasia vi suggerirà come utilizzarla al meglio.
Per quanto mi riguarda alla fine, come al solito, ho optato per una preparazione semplice semplice: questi gnocchetti dal sapore particolare che si prestano bene a diverse altre interpretazioni, dalla scelta della farina di base, all'utilizzo di uova, al condimento.
Ovviamente quello che non dovrà mancare è la farina di pere! Se non potranno essere le pere di Verdignes fate come me, Kaiser non troppo mature, scelte proprio per la loro polpa soda che si presta bene all'essiccazione.
Ingredienti per 4 persone:
per gli gnocchetti
320 g di farina tipo 1 + altra per la spianatoia
110 g di Birmehlherbst di pere Kaiser * (vedi dopo la ricetta)
mezzo cucchiaio scarso di cacao non zuccherato
mezzo cucchiaio scarso di cacao non zuccherato
se volete - io non le ho messe -, 1-2 uova secondo grossezza
per il condimento
150 g di pecorino sardo grattugiato (o altro formaggio stagionato e sapido)
una grossa noce di burro
una ventina di nocciole
una ventina di nocciole
Esecuzione:
mischiate le due farine e il cacao e aggiungete l'acqua necessaria a ottenere una pasta morbida, malleabile e non collosa.
A scelta potrete sostituire parte dell'acqua con 1-2 uova.
Formate una palla, coprite e lasciate riposare per mezz'ora.
Nel frattempo in una padella antiaderente, senza alcun condimento, tostate leggermente le nocciole; una volta raffreddate tritatele grossolanamente.
Dividete la pasta in piccole porzioni e arrotolatele sulla spianatoia ricavando dei cilindri, aiutandovi con un po' di farina tipo 1.
Formate gli gnocchetti dando loro la forma desiderata; se volete riprodurre la mia basterà tagliare dei tocchetti a becco di clarino e affusolarli tra le mani.
Mettete il pecorino e il burro in una coppetta.
Cuocete gli gnocchi in acqua salata scolandoli qualche secondo dopo che saranno saliti a galla.
Mentre gli gnocchi cuociono prelevate un po' dell'acqua di cottura per diluire il pecorino e far fondere il burro; amalgamate vigorosamente fino a ottenere una crema.
Servite gli gnocchetti caldi, conditi con la crema di pecorino e cosparsi di nocciole tritate.
* per il Birmehlherbst:
con un chilo di pere otterrete abbondantemente la dose di farina necessaria alla ricetta.
Scegliete pere ben sode e non eccessivamente mature, sbucciatele, tagliatele in quarti e poi a fettine dopo aver eliminato il torsolo.
Disponetele man mano sui ripiani dell'essiccatore ed essiccate seguendo le istruzioni dell'apparecchio, finché le fette saranno prive di umidità. In mancanza di essiccatore disponete su teglie coperte da carta da forno e fate seccare in forno a bassa temperatura (circa 60°) per diverse ore. Ora che andiamo verso la stagione fredda potrete anche approfittare del calore dei termosifoni, purché copriate le fettine di pera con dei canovacci per evitare il deposito di polvere.
Una volta che le pere saranno pronte, frullatele a farina.