Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2011

cheese-cake al pesto

Nonostante il tempo sia tiranno mi sarebbe dispiaciuto non partecipare a questo bellissimo contest di Mamma in pentola; il basilico rimane una delle erbe aromatiche che prediligo, forse quella che preferisco in assoluto. Avrei anzi voluto partecipare con più ricette, a formare quasi un menù completo. Non ce l'ho fatta, pazienza. Mi limito a dare il mio modesto contributo con questo cheese-cake salato, a base di pesto; una ricetta davvero veloce se si dispone di un  bel pesto già pronto (naturalmente meglio se fatto in casa ed io ho contato, come sempre, su quello di Antonio). Rispetto alla ricetta originale, scovata su un Sale& Pepe di qualche tempo fa, ho aumentato la dose di pesto ma soprattutto ho sostituito la gelatina alimentare con agar-agar. Sto cercando di sperimentare il suo utilizzo perché mi sembra molto più salutare, anche se non ho ancora ben capito in quale modo viene estratta/prodotta. Antonio & me abbiamo trovato il tutto godibi

contorno fave e piselli

  Ricettina veloce? Ricettina veloce; il tempo manca ed io non sto facendo granché ultimamente, in cucina. Però, tanto per non perdere l'abitudine, un post ogni tanto mi piace pubblicarlo ed ecco allora questo contorno di legumi (che, ricordo, fanno sempre benissimo). Non è una ricetta particolarmente originale; fave, piselli (ed asparagi)  in questi giorni nel web hanno rubato la scena a cibi più elaborati, ma la stagione ce li offre e la loro è così breve che bisogna approfittarne. Ai nipotastri (in senso affettivo e non dispregiativo) è piaciuto molto, tanto da definirlo: "the contorn of the year" (ah, l'inglese!). Ingredienti indicativi per 4 persone: 1 chilo di piselli 1 chilo di fave 2 cipollotti freschi uno/due spicchi d'aglio (secondo gusto) mezzo bicchiere di vino bianco (buono!) qualche foglia di menta (o mentuccia) olio e.v.o. zeste di limone (facoltativo e se piace) sale q.b. Esecuzione: sgranate i piselli e sbucciate le fave. P

Ho pubblicato un post!!!

Mannaggia a  me! Ho pubblicato un nuovo post e blogger me l'ha messo... qui (che vi aspettavate che dicessi???). Tutto perché qualche giorno fa l'avevo già pubblicato, e poi tolto, per errore (vero Meris?). Beh, se avete voglia di leggerlo... Grazie Fr@! Ecco fatto! Ho cambiato la data ed ora il ,post giusto rimane proprio qui sotto! Non ho potuto eliminare questo perché nel frattempo qualcuno aveva commentato...  

pane cuscino o...cucina molecolare sì, no, boh?

Un altro piccolo (e scemotto) esperimento di cucina molecolare. L'idea nasce dalle reazioni suscitate dal mio precedente post, quello sul fagottino di fillo con perline al miele, alcune delle quali, ormai cancellate per le note vicissitudini di Google, hanno rivelato un certo scetticismo rispetto a questo tipo di "lavorazioni". La cucina molecolare è una moda, su questo siamo tutti d'accordo, ed in quanto moda alcuni ci si buttano a capofitto mentre in altri la reazione istantanea è di rifiuto. Questo tipo di cucina si basa sulla chimica e si sa, quando si sente parlare di chimica in cucina ci vengono, a tutti, me compresa, i capelli dritti! Sì perché questo termine si associa spesso ad alimenti o ingredienti creati in laboratorio, cibo-spazzatura, oppure a prodotti velenosi e corrosivi che inquinano le acque e l'ambiente o, ancora peggio, agli OGM. Ecco, io che compro il più possibile frutta e verdura bio (pe

torta degli angeli - angel food cake

  Questa è una torta che ho fatto già più di una volta, vista la mia tendenza ad "accumulare" albumi nel congelatore a seguito di preparazioni che prevedono solo l'utilizzo del tuorlo. La trovai qui, ma credo che sia stra-conosciuta, in fondo si tratta solo di una meringa-pandispagna. Del pandispagna ha la consistenza, della meringa il sapore e gli ingredienti principali. Sto preparandomi, poco alla volta al trasloco e quindi svuoterò il congelatore. Questi albumi li avevo lì da un po' (ricordo che gli albumi reggono molto bene questa forma di conservazione, mentre i tuorli si "cuociono", quindi non congelateli!), ormai era ora di utilizzarli. Normalmente andrebbe ricoperta di glassa -ma io non l'ho fatto perché la torta è già molto dolce-, poi servita con panna montata o salsa al cioccolato. Anche la frutta fresca o ridotta in salsa è una buona soluzione; noi l'abbiamo consumata a colazione ed abbiamo optato (Antonio un po' "ob

carne sulle foglie di limone

Una ricettina veramente al volo; solo una piccola, indispensabile prefazione. Come ormai avrete capito bene, la carne non è il mio forte; non la amo particolarmente e la consumo solo in casi eccezionali, la svogliatezza nel cucinarla viene di conseguenza. Questo piatto, trovato su un libro di gastronomia siciliana approdato fresco fresco in casa mia (cadeau di amici), mi ha però attirato subito. La curiosità era più che altro per quelle foglie di limone in cui viene avvolta la carne. Il risultato: da Antonio un " anche se non la rifai è lo stesso " (SIC); c'è però da precisare che se la sua carne non ha quella bella crosticina bruciacchiata e non è accompagnata da salsine multicolor, anche per lui è un cibo dispensabile. Per quanto mi riguarda non mi è dispiaciuta. Il sentore di limone si percepiva ed era piacevole; mancava solo un po' di sale (errore mio) ed una cottura sulla brace le avrebbe sicuramente giovato. La posto, non sia mai che qualcuno ne possa ri

gelato alla ricotta

  Avrei voluto fare un gelato alla ricotta con acqua di fiori d'arancio; tipo cassata siciliana, per intenderci. Ottimo per me, ma non sapevo se sarebbe piaciuto agli amici a cui lo dovevo portare. Ho sostituito l'acqua di fiori con rum; troppo poco, non si sentiva granché e la prossima volta dovrò aggiungerne un pochino di più. Ho utilizzato sia un paio di albumi che avevo in frigo avanzati da una preparazione precedente, facendo la mia consueta meringa all'italiana, sia un cucchiaino di glucosio. Entrambi gli ingredienti abbassano il punto di congelamento della preparazione, facendo sì che, anche dopo un riposo di qualche giorno in congelatore, il gelato non presenti traccia di micro-ghiaccioli (bisognerà comunque lasciarlo ammorbidire per un'oretta in frigo prima del consumo affinché riacquisti tutta la sua cremosità). A me è piaciuto tanto, anche se alcuni continuano a preferire quello alla crema . Anche per le foto

Muffins al cacao e banana

Quando una donna incinta ti chiede dei muffins per colazione, tu cosa fai? Ti alzi la mattina presto e fai i muffins! Questi li offro virtualmente a Cinzia, del blog Al Caffè de la Paix, che qualche tempo fa ha espresso in un post tutto il suo rifiuto per questi dolcetti. No, Cinzia, i muffins SONO buoni, dipende solo dalla ricetta... Io ho fatto metà della dose indicata ed ho ricavato 8 bei muffins. La ricetta prevedeva l'utilizzo di farina integrale (210 grammi di "00" e 140 di integrale) ma ho usato solo la "00"; al posto di un uovo "grande" ne ho messo uno medio ed infine ho sostituito lo zucchero di canna con quello semolato; per il resto mi sono attenuta a quanto indicato sul  libro qui a fianco: Ingredienti (dose per 8 muffins): 175 grammi di farina 00 8 grammi di lievito per dolci (mezza bustina) 75 grammi di zucchero (di canna o semolato) 25 grammi di cacao amaro 1 banana matura (dimensioni medie) 1 uovo medio 50 gramm

fagottino di scamorza e perle di miele

Oggi sarò telegrafica (con buona pace di molti!). Dunque, nel lontano millesettecento... Scherzavo. Era già qualche tempo che mi frullava in testa questo esperimento, letto su un intrigantissimo libro di cucina molecolare regalatomi da Antonio lo scorso anno (questo, con una bellissima copertina argentata cui l'immagine, presa dal web, non rende merito). Alcune cose sono davvero impossibili da riprodurre (più che altro alcuni ingredienti sono, per me, irreperibili) però questo esperimento mi piaceva tanto. In più, volevo partecipare ancora con una ricetta al contest di Ancutza; ho unito le due cose ed ecco cosa ho tirato fuori. Se il piatto vi sconfinfera FATELO! E'  facile (vi assicuro che è molto più difficile descriverlo che eseguirlo), rapido, ma soprattutto è gustoso e scenografico, adattissimo come antipasto in una cena fatta per stupire un po'. L'accoppiata miele-formaggio è ormai un classico, potrete variare il sapore scegliendo formaggi e mieli

torta delle rose... o quasi

Ieri , complici la festa della mamma, il mese di maggio e lo stampo, ancora nuovo nuovo, regalatomi da Francesca , volevo cimentarmi in una torta delle rose. Non potevo scegliere giornata più incasinata; oltre a diverse incombenze avevamo pure deciso di andare a togliere un po' d'erba dal nostro futuro giardino e la cosa era improrogabile, visto che stava soffocando quelle poche piante che abbiamo già messo a dimora. Dunque, il giorno prima decido che impasto fare (diretto; per l'indiretto mi mancava la concentrazione) optando per questo, di Anice & cannella . La mattina impasto. Per il primo pomeriggio non sarebbe sicuramente lievitato ma aspettare fino a sera sarebbe stato troppo? Nel dubbio metto in frigo qualche ora e lo tiro fuori subito dopo pranzo, prima di uscire di casa. Arrivo alle sei, pronta a formare la torta e quello si trova ancora quasi al punto di partenza... Grrr... Metto in forno, colpetto di calore, luce accesa ed alla fine la pasta cominci

de amicis ed i gobeletti

Finalmente riesco a postare, come promesso, la terza ed ultima (ehi, cosa sono queste urla di gioia?) ricetta dedicata alla mia terra. Con ciò sono molto fiera del lavoro svolto e posso vantare finalmente di avere anch'io, come Calvino, Saramago, Paul Auster e molti altri scrittori che amo, prodotto una mia trilogia. Per essere precisi sarebbe opportuna anche una ricetta di mare, arriverà anche quella, prima o poi... (beh? Com'è che all'improvviso non sento più niente?). Che sono imperiese ormai l'hanno capito anche le pietre. Mancava ancora all'appello una panoramica della città, ma non ho alcuna intenzione di tediarvi con cenni storici ecc ecc; dirò solo che Imperia è nata da due cittadine distinte, Porto Maurizio ed Oneglia, unite da un regio decreto del 1923. Due cittadine "rivali" da sempre in quanto anticamente appartenenti a territori diversi: la repubblica di Genova ed il Regno sabaudo. Oggi la "rivalità" non esiste più; ne rimane