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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

tiramisù alle pere e crema di marroni

Un tiramisù veloce, velocissimo, ma molto godurioso; quasi non sono riuscita a scattare... ogni tanto un cucchiaino mi finiva in bocca. Veloce la preparazione, straveloce anche questo prologo! Tant'è che passo subito alla ricetta. Ingredienti (stampo di 30x21): 170 grammi di savoiardi 4 pere non troppo mature  (circa 500 grammi) 250 grammi di mascarpone 380 grammi di marmellata di marroni (di ottima qualità) 500 grammi di panna da montare 2 cucchiai di zucchero semolato succo di mezza arancia succo di limone una noce di burro 40 grammi di cioccolato fondente  zuchero a velo q.b. cacao non zuccherato q.b. Esecuzione: sbucciate le pere inumidendole mano a mano con succo di limone per evitare l'ossidazione. Sciogliete in una padella il burro, aggiungete lo zucchero semolato ed il succo d'arancia, poi le pere tagliate a fettine. Lasciate cuocere a fuoco lento per qualche minuto, rimestando con delicatezza, fino alla cottura delle pere. Formate u

farinata bianca

Farina, acqua, olio. Ingredienti semplici per una ricetta semplice: la farinata bianca. "Sorella" minore della più famosa ricetta a base di ceci, quella che in Toscana chiamano "cecina" ma che qui da noi si chiama farinata, la versione con farina di grano è una ricetta circoscritta e tipica del savonese e per questo forse ancora poco conosciuta. Gli ingredienti sono quelli elencati o poco più; si può così facilmente intuire come la loro qualità sia essenziale per la riuscita ed il sapore del piatto. Ho parlato di Toscana ed un motivo c'è: l'olio che ho utilizzato per questa ricetta proviene proprio da quella terra, più precisamente dalla zona di Siena. Il Terre di Siena è un olio fruttato, dal sapore delicato ma ben caratterizzato da un retrogusto leggermente piccante; assaggiarlo e cercare di realizzare qualcosa che ne facesse l'ingrediente principe è stato tutt'uno. La tradizione non prevede altre aggiunte, se non una macinata di pepe fresc

coni... cremosi

L'idea parte da un nuovo libro dove sono riunite ricette di coloro che rappresentano il gotha della pasticceria per lo più italiana. Insomma, vedo questo libro, lo compro, lo gusto, scopro errori grossolani e così via...  E sì, anche le opere dei grandi chefs non sono esenti da refusi; magari vien da pensare che siano piazzati lì apposta per non consentire alla gente "comune" di replicare, oppure, chissà, sono "solo" errori di chi ha curato la trascrizione della ricetta. Sia come sia diverse ricette sono davvero belle ed una di quelle che mi colpisce di più prevede dei coni di cialda ripieni di cremine e cremette varie; una preparazione un po' complessa che, come spesso mi succede, decido di interpretare a modo mio. La ricetta delle cialde l'ho sperimentata più volte e quasi le faccio ad occhi chiusi. Cremine ne faccio due, veloci veloci, complice una confezione di mascarpone giacente in frigo. Una spennellata di cioccolato bianco, per consentir

"Mac"... o Simili...

... insomma panini da hamburgers, ma senza hamburgers. Volevo provare a fare dei panini morbidi morbidi, come quelli che si trovano avete-capito-dove, ma certo molto più sani. In internet cerco e ci sono ricette per tutti i gusti, molte delle quali prevedono almeno un uovo nell'impasto. Un po' perplessa controllo al super le etichette degli analoghi prodotti confezionati: di uova neanche l'ombra. Alla fine mi affido a loro, le solite, mitiche, sorelle Simili. Insomma, ho fatto un po' di adattamenti, cominciando dal fatto che nel loro libro la ricetta che cercavo non c'era. In compenso ho trovato quella dei panini al latte che mi sembravano così perfettamente adattabili... Si tratta di un impasto indiretto e devo dire che mi aspettavo qualcosina di più, da una doppia lievitazione. Ad ogni modo buoni lo sono, belli anche, morbidi pure anche se non proprio come "quelli veri", tanto che posso tranquillamente lanciarmi ad affermare: esperimento riuscit

flamusse aux pommes (o: l'ennesimo dolce alle mele)

Passate le feste, come un orso che esce dal letargo, anch'io ricomincio lentamente a tornare alla normalità. Devo specificare che per me "normalità" è sinonimo di "preparare dolci"? No, vero? Insomma, sapete quando viene alla mente una parola che ricorda qualcosa e questa parola comincia a ronzarti in testa e a girare come una pallina da biliardo? Ecco, mi viene in mente il titolo di una ricetta letta molto tempo fa su un libro di cucina che ora non ho più: "flamusse bressanne". E che cos'era? Cerco sul web e trovo diverse ricette; praticamente un dolce bretone a base di mele, trattenuto in una crosta di frolla. Ma io questa crosta frollosa non la ricordavo, così vado a consultare qualche sito francese ed in effetti lì di "bressanne" non trovo nulla (se non un pane, una sorta di focaccia a base di farina di mais...), in compenso trovo diverse ricette di "flamusse aux pommes". Ecco, meglio, un po' più leggera, se