Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2015

limoni in salamoia (o confit)

Nella cucina del Medioriente non possono mancare i limoni in salamoia e poiché questo è il "mio periodo" legato ai piatti libano/persio/marocchini dovevo cimentarmi per forza (per forza!) anche in questa preparazione.  In più ho una sovrabbondanza di limoni; sembra che quest'anno tutte le piante del vicinato producano in modo spropositato... e io, che sono beneficiaria di tutto questo bendidio, ringrazio, "intasco" e posso sperimentare . La ricetta, tra le tante trovate e lette con cura, l'ho trovata sul web e copiata pari-pari. Non avendo mai neanche assaggiato i limoni in salamoia ho voluto scegliere la semplicità, senza aggiungere sapori (pepe, alloro ecc) che potessero alterare in qualche modo il risultato finale. Quindi, niente aromi e niente olio, come suggerito in molte siti. Consapevole che le conserve casalinghe possono sviluppare batteri nocivi, ho fatto anche una piccola ricerca sul botulino; spendo due-parole-due su

riso jasmine: "chelo" ... e tahdig

Ancora la cucina del Medioriente sulla mia tavola, per un riso dalle origini iraniane. Questo cereale occupa un posto di rilievo in ogni pasto della cucina persiana e viene cotto con un metodo particolare, praticamente al vapore. Se cotto correttamente, ma vedrete che sarà molto facile, al termine dovreste trovare una bella crosticina dorata, che sembra essere una vera leccornia: il tahdig. Tutto questo l'ho appreso da un bellissimo libro della Guido Tommasi, dal titolo "Persiana" (autrice Sabrina Ghayour)... cercatelo in rete, già solo la copertina colpisce al cuore e l'interno è una miniera d'idee.    Purtroppo (per me!) molte ricette sono a base di carne, ma oltre a quelle rimane comunque moltissimo materiale su cui poter "lavorare", anche di fantasia... Torno al nostro riso basmati, che io ho sostituito con il più profumato jasmine. Non essendo indicate le dimensioni della pentola di cottura, mi sono basata su quello che era a mia d

biscotti integrali allo yogurt

I dolci, da qualche tempo, non sono più la mia passione... però un biscottino fatto in casa, ogni tanto, lo sgranocchio volentieri. A questo aggiungete le consuete "pulizie di primavera" della dispensa et voilà, ecco sfornati questi biscotti, con farine integrale, d'avena e di nocciole, tanto per dar fondo alle confezioni già aperte.  A me sono piaciuti tanto: primo perché adoro la farina d'avena (ma preparatevi al suo gusto, leggermente amarognolo), secondo per il loro grado zuccherino, non troppo marcato.  Ho utilizzato uno yogurt magro e biologico, al sapore di liquirizia. E' stata più che altro una prova, perché per me quello yogurt non aveva gusto di liquirizia neanche "a crudo", figuriamoci mischiato agli altri ingredienti e cotto! Deducete la conclusione: utilizzate il vostro prodotto preferito.  Rimarranno un po' morbidi se li farete cuocere fino a colorirli appena, altrimenti basteranno un paio di minuti in più per renderl

frandura

Vi avevo promesso una ricetta semplice, tradizionale dell'entroterra della Liguria di ponente, no? Beh, sì, per la precisione qui ... Originaria di Montalto Ligure, paesino situato nella Valle Argentina, in provincia di Imperia, ecco la frandura, piatto contadino, come molti altri della mia Regione. Cucinata la mattina, o più probabilmente la sera prima, questa sorta di focaccia non lievitata veniva portata nei campi, per il frugale pasto di mezzodì. Si tratta quindi di una pietanza molto rustica, da consumare tiepida o fredda, una pietanza che va recuperata per la sua genuinità e "sincerità", esempio di ciò che si riusciva a ricavare un tempo con pochi ingredienti, tutto sommato umili e sempre presenti in ogni cucina. La frandura dovrebbe essere cotta nel forno a legna, in un grande testo, ma poiché, ahimé, non possiedo forno a legna... mi sono accontentata di quello elettrico. Accontentata si fa per dire, perché anche così mi è piaciuta molto, affidand