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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

skordalia con verdure

Ancora un'ispirazione tratta da un libro: Il libro delle salse.  Un solo libro che comprende tutte (facciamo quasi... o tante) le salse del mondo, suddivise per continenti.  Insomma: lo vedo (è così bello!), me ne innamoro (foto magnifiche), lo compro (è pure a remainder e strascontato...), lo sfoglio e tra le tante ricette questa skordalia mi stuzzica. Se amate l'aglio farà per voi... altrimenti lasciate perdere.  Alcune versioni prevedono la frutta secca (noci o mandorle), altre il pane anziché le patate, ma io di questa versione mi sono innamorata e questa riporto. Gli ingredienti sono talmente semplici e pochi che se i prodotti che utilizzate non sono di qualità, la skordalia ne risentirà inevitabilmente.  Patate, aglio, olio, succo di limone; tutto qui. Ecco perché ho utilizzato un fantastico olio extra vergine biologico, il siciliano olio Centonze. Assaggiato a crudo è meraviglioso, dal sapore fruttato e pieno, si presta benissimo alla preparazione di piatti

canestrelli di pasqua

Crentrotavola? Segnaposti? In ogni caso biscotti, sicuramente; fatti con una sorta di frolla "arricchita". Li ho modellati a treccina, a "nido", pronti ad accogliere un ovetto confettato; il tutto in veste molto primaverile ed in tema con la pasqua (che poi è in fondo proprio una festa di primavera, un omaggio alla rinascita della natura). Insomma, li ho dovuti fare, ho dovuto comprare gli ovetti per la decorazione... credo proprio (sgrunt) li dovrò anche mangiare!   Ingredienti: 250 grammi di farina 120 grammi di burro un uovo medio 80 grammi di zucchero* 60 grammi di amaretti (non morbidi)* mezzo cucchiaino di lievito per dolci Esecuzione: lavorate il burro con lo zucchero; non appena questo risulterà ben incorporato aggiungete la farina setacciata col lievito, l'uovo e gli amaretti sbriciolati. Formate un impasto omogeneo. Non ci sarà bisogno del consueto riposo, potrete procedere direttamente alla formatura. S

banana split... in trifle

L'estate scorsa ho scoperto i trifles; non avrei mai pensato che avrebbero riscosso così tanto successo tra i miei "eterogenei" (perché dai gusti personali più disparati) ospiti. Ho un bellissimo libro , scovato per caso e subito acquistato anche se un po' fuori dai canoni consueti su cui mi baso per gli acquisti in questo settore: neanche un'immagine, una foto, un'illustrazione... niente di niente; "solo" 170 pagine scritte fitte fitte, piene di ricette, consigli, curiosità, il tutto restituito attraverso una grafia fluida e divertente. E pensare che per questo post non mi hanno neanche pagato; il mio è solo lo stupore per il fatto che trovo bello ed interessante un libro di cucina che non contenga anche splendide foto. Stop. Ed ora che ci penso sarebbe quasi ora di sperimentare qualche altra ricettuzza. Stop. Non vi annoierò con notizie circa l'origine del nome ecc ecc... ma in poche parole il trifle è un dolce "di poco conto&q

cipolline speziate glassate al miele

Avete mai eseguito una ricetta "al volo", seguendo semplicemente il vostro estro? Spesso, credo. Beh, questa volta proprio di una ricetta al volo si tratta. C'era da rispettare l'appuntamento con l'olio extra vergine e per il prodotto in "esame" mi frullavano in testa diverse idee. Purtroppo come sovente accade occorre anche fare i conti col tempo che abbiamo a disposizione, quindi scarta questo perché troppo laborioso, scarta quello perché in casa non ci sono gli ingredienti... ecco che mi scivola l'occhio su una confezione di cipolline borretane. Devo dire che le cipolline in agrodolce sono una delle mie passioni... mi piacciono e me le divoro tutte io perché invece alla mia dolce metà non garbano affatto. Così, proprio per il fatto che non dovevo neanche stare attenta a mischiare sapori non graditi al signor Palato Difficile, ho voluto fare qualcosa di diverso ed un po' speciale ed ecco nate queste cipolline glassate e speziate, dal nett

torta ai mandarini

Visto che questa settimana l'appuntamento con l'olio è saltato ecco che ne approfitto per... postare un altro dolce. Avevo i miei mandarini lì, belli maturi, non trattati, pronti ad essere consumati... potevo buttare via la buccia? No. Dunque girellando nel web trovo questa torta alle clementine... una piccola sostituzione ed il gioco è fatto. Mi è piaciuta subito l'idea di replicarla perché: - avevo i miei mandarini (ops... già detto?) - mi piaceva il suo aspetto; una torta morbida da far paura   - l'esecuzione pareva veloce, con i mandarini da utilizzare semplicemente frullati e crudi - niente farine di mandorle o altre alternative che "distogliessero" dal sapore principale Vi pare poco? L'ho fatta e ne sono rimasta contenta. Non ho spolverizzato di zucchero la teglia perché la prima volta che ho replicato questa torta l'ho fatto e poi... ho dovuto togliere la crosticina bruciacchiata che s'era formata (c'è da dire che però avev