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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

bis di peperoni per il pic nic

Giorno di festa?  Il Calendario del cibo italiano lo sottolinea così, dedicando questo 25 aprile alla Giornata della scampagnata . E se qualcuno è già sul piede di partenza col suo cestino bell'e pronto e pieno di cosine sfiziose, in questa primavera non mancheranno altre occasioni per provare qualcuna delle deliziose preparazioni che i membri della nostra Community hanno preparato per voi.  Io, come al solito, sono andata sul semplice. Primo, perché i piatti eccessivamente elaborati non sono (più) nelle mie corde, poi perché a parer mio una scampagnata dev'essere un momento di aggregazione, convivialità e festa; un modo per godere della compagnia degli amici, all'aria aperta, liberandosi per una volta dalle regole del galateo che volenti o nolenti ci ingessano sempre un po', non certo l'occasione per procuraci del lavoro in più. Insalate, torte, crostate, involtini, terrine, insomma, riempiamo il nostro cesto con tutto quello che può essere tranquil

falafel di piselli freschi

Primavera, ovvero, stagione di fave, piselli, asparagi... insomma, il risveglio della natura arriva anche in tavola, e devo precisarlo? Sono tutte verdure che mi piacciono moltissimo. Dunque solitamente ne compro a vagonate, con tutto quel che comporta. Se le fave si sgranano al momento, mentre in tavola è già pronto il tagliere con salami e pecorini (e se possibile anche una bella teglia di focaccia appena sfornata... o magari di pizza bianca romana ), gli asparagi, ma soprattutto i piselli, un po' di lavoro lo prevedono. Quelli che ho comprato l'altro giorno erano teneri e dolci, davvero buoni, e ho deciso per un piatto total-green, ma soprattutto veloce: dei falafel di piselli . Mi ha sempre lasciato un po' perplessa il fatto che in quelli tradizionali, di fave o ceci secchi, i legumi debbano solo essere ammollati per qualche ora e poi frullati, senza cottura. Ma non sono un po' indigesti? Non so, in Medioriente li mangiano, quindi probabilmente la risposta

focaccia di Recco col formaggio

Lo devo proprio dire: non ci sono parole per descrivere questa (altra) delizia ligure. Sarò di parte? Uhmmm... forse... ma a ben pensarci no, non credo e se non fosse per il mio colesterolo, che urla già così, nonostante mi trattenga su moltissimi cibi, me la cucinerei tutti i santi giorni. Per la verità confesso che da molto tempo pensavo di dover pubblicare la ricetta di questa meraviglia, ma più che cucinarla, cosa che è quasi una belinata , la mia difficoltà era quella di immortalarla in qualche scatto che fosse decente e soprattutto le rendesse giustizia. Insomma, a pensarci bene si tratta pur sempre di un prodotto che ha tanto di disciplinare IGP , e dal pensarlo a farmi prendere da un certo timore reverenziale è un attimo. E poi, uffa, la focaccia di Recco col formaggio va mangiata calda, appena uscita dal forno, con la sua pasta scrocchiolosa e il cuore morbido e cremoso e fotografarla significa rinunciare a tutto ciò. Ebbene, lo confesso, per il Nuovo Calendari

non-pizza ai cavoletti e limone

Ora, vabbè che ormai sotto il nome di pizza si può nascondere ogni sorta di nefandezza culinaria, va bene che la Martha internazionale cucina cose buonissime e a lei perdoniamo tutto, ma io che adoro la pizza napoletana col cornicione bello alto e bolloso, di chiamare questa cosa pizza proprio non me la sono sentita.  Dunque non-pizza, o potremmo definirla una schiacciata. L'ho leggermente cambiata, come al solito, ma la sostanza rimane quella del piatto che Martha Stewart ci presenta nel libro Vegetariana , da cui avevo già tratto il Curry di ceci, broccoli e pomodorini . Questro libro mi piace moltissimo e credo che presto ruberò altre ricette sfiziose.  In sintesi ho cambiato, ma solo per questioni di tempo, la base, utilizzando una pasta a lievitazione istantanea (ma non sussultate e leggete sotto!) e non ho fatto la precottura in padella. Infine ho sostituito la mozzarella, che in cottura rilascia acqua, con la quagliata genovese, ma poiché è difficile da trovare po

spatzle di piselli con crema caprino, erba cipollina e menta

Gli spatzle (spätzle), passerotti in dialetto svevo, sono piccoli gnocchi tipici della Germania meridionale, ma diffusi anche in Svizzera, Alsazia e... Tirolo; dunque, di diritto, entrano a far parte del  Calendario del cibo italiano che, inutile dirlo, vi accompagnerà come un mantra, almeno su questo blog, fino alla fine dell'anno. Semplificando - ma il meccanismo è simile a quello dello scorso anno... lo ricordate, no??? -, a ogni giorno dell'anno viene associato un piatto tipico italiano e chi lo desidera contribuisce con una propria versione.       Torniamo agli spatzle .  Per la verità li avevo già affrontati moltissimi anni fa, in una giornata che si perde nella notte dei tempi e lì è rimasta, con il suo impasto spiaccicato un-po'-in-ogni-dove, piano cottura in primis, insieme a una pletora di improperi. I pochi superstiti finiti nel piatto neanche mi erano piaciuti granché, tra l'altro. Mai più sfidati. Tanto per non accanirsi contro il destino.