Un lievitato; era un po' che non
panificavo e quest'olio, forte e piccantino, mi è sembrato ideale.
In questo giro d'Italia virtuale,
attraverso gli ottimi olii extra che la nostra penisola produce, è
la Basilicata che questa volta ha catturato la nostra attenzione. Uso
“nostra” non come plurale maiestatis, ma insomma, ormai l'avete
capito che non sono sola in questo progetto, no?
Dunque assaggio quest'olio: ha un sapore
deciso, lievemente piccante ed un retrogusto leggermente amaro
(fruttato, lo definirebbero gli intenditori...)... che ci fo???
Non abito molto distante da confine con
la Francia e le “contaminazioni” culinarie ed idiomatiche si
sprecano; d'altra parte la storia qualcosa insegna.
A Nizza, che fino a centocinquant'anni fa era territorio italiano, nei locali tipici trovi spesso la socca (la
nostra farinata) venduta anche come cibo da strada, le verdure
ripiene (come quelle “alla ligure”), il “pan bagnat” il cui
nome è tutto un programma... e la focaccia??? Appunto, la
fougasse...
L'ho comprato diversissime volte,
questo pane condito dalla forma strana ed ecco che ve lo ripropongo.
In internet ne ho trovato molte
versioni ed io ho piluccato un po' qui un po' là, come mio solito.
Qualche piccolo cambiamento et voilà il mio lievitato... anzi due!
Uno ha, come qualche volta succede, preso il volo per planare a casa
della mia vicina, l'altro ce lo siamo mangiati noi, in quattro e
quattr'otto.
Con il Sarolo m'è sembrato ideale
abbinare altri sapori intensi: cipolle, olive ed origano.
In sintesi una fougasse... buona? Di
più...
Ingredienti:
350 grammi di farina 00
150 grammi di farina di grano duro
70 grammi di olio e.v.o. “il Sarolo”
20 grammi di lievito di birra fresco
10 grammi di sale
un cucchiaio di cipolla disidratata
due cucchiai di olive in salamoia
origano q.b.
Esecuzione:
disponete a fontana le due farine; al
centro mettete il lievito poi versate l'olio e tanta acqua tiepida
quanta ne servirà per ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso
(per me circa 250 grammi).
Cominciate ad impastare energicamente
aggiungendo anche il sale.
La pasta dovrà essere molto ben
lavorata; io ho cercato di imitare la lavorazione di Sabrine.
All'ultimo incorporate l'origano, la
cipolla e le olive denocciolate. Lavorate ancora brevemente per
distribuire bene questi ultimi elementi nell'impasto.
Formate una palla, coprite e lasciate
lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio (circa due ore).
Riprendete la pasta, sgonfiatela,
dividetela in due parti uguali, o più, se volete ottenere delle
pezzature più piccole.
Stendete ad un'altezza di un centimetro
cercando di formare la classica forma a spiga. Praticate dei tagli,
alternandoli a destra e a sinistra, con un coltello molto affilato ed
allargate leggermente le fessure ottenute.
Spennellate ancora con un velo d'olio,
lasciate riprendere la lievitazione per circa mezz'ora ed infornate a
200 gradi per circa 15/20 minuti.
Ottima sia calda che fredda... se resisterete alla tentazione di consumarla subito.