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pizza scime... a modo mio


Il libro è questo, la Regione è l'Abruzzo, la ricetta "la pizza scime".
"I pani dimenticati" è un libro che ha attirato subito la mia attenzione; anche se da un po' di tempo evito i lievitati, andare alla scoperta di pani antichi di cui è ricchissima la nostra Penisola era una curiosità che andava soddisfatta. E non sono rimasta delusa, anzi, ho trovato tantissime ricette, alcune facili e rapide, altre un po' più complesse, che mi hanno "catturato" e che conto di riproporre anche a voi in futuro. 
La pizza scime non è proprio dimenticata, in rete ci sono diverse versioni di questa ricetta, antica memoria di comunità ebraiche stanziatesi in Abruzzo nel '400. Se l'origine è ebraica, avrete già capito che si tratta di una sorta di focaccia azzima, in perfetta sintonia con le mie "voglie" attuali che, se non contemplano i lievitati, non mi fanno mai rinunciare mai ad una bella dose di farinacei glutinosi :). Decisamente non sono celiaca!
La ricetta originale prevede 4 ingredienti: farina, olio, vino, sale; io però ne ho aggiunti altri tre: pomodori secchi, olive taggiasche e peperoncino, sulla falsa scia di una versione un po' più ricca, molisana, la "pizza assettata". 
La cottura ottimale dovrebbe essere fatta nel camino, sotto una campana di metallo coperta di braci... ma naturalmente, io che non ho forno a legna, mi sono rivolta a quello elettrico. 
A me è piaciuta tantissimo; friabile e saporita è un ottimo stuzzichino da aperitivo, uno spezzadigiuno, ma anche un pane (magari eliminando totalmente o diminuendo le dosi degli ingredienti aggiunti da me) non lievitato, che può tranquillamente accompagnare il pasto. 
In più è rapidissima da fare; mezz'ora di riposo della pasta è consigliabile, ma, se proprio volete velocizzare, potrete approntare tutto mentre il forno si scalda ed infornare immediatamente. Vi pare poco? 
Vi auguro un buon appetito con una sola ultima raccomandazione: attenzione all'aggiunta di sale, specie se utilizzate pomodori secchi già salati!


Ingredienti:
250 g di farina (io integrale bio)
80 ml di vino bianco 
70 ml di olio extravergine d'oliva  (più un paio di cucchiai per la teglia)
20 olive taggiasche (io denocciolate sott'olio)
5-6 pomodori secchi
peperoncino e sale q.b.


Esecuzione:
fate scaldare il vino bianco; dovrà essere caldo ma non bollente.
Spezzettate i pomodori, eventualmente denocciolate le olive e tagliatele in 3-4 parti.
Fate la fontana con la farina, unite l'olio e il vino e impastate. 
Le dosi dovrebbero essere perfette per la farina integrale; se necessario regolate la consistenza dell'impasto, che dovrà risultare morbido, ma non molle, con eventuale aggiunta di altro vino (o acqua).
Lavorate bene poi unite anche le olive, i pomodori e il peperoncino; regolate di sale. 
A piacere potrete aggiungere anche un po' di origano secco, per accentuare il sapore di pizza conferito dai pomodori. 
Formate una palla, lasciate riposare al coperto per almeno mezz'ora, poi stendetela in una teglia oliata ad uno spessore di poco più di un cm.
Con un coltello praticate dei tagli superficiali, a forma di griglia (io ho fatto degli spicchi).
Infornate a 180° fino a doratura.