Tra le tante persone con cui sono venuta in contatto, lavorando nella redazione di Threef, una di queste si chiama Francesca. E' lei che cura per la rivista la bella rubrica di design, e anche senza conoscerla personalmente, nei suoi confronti ho provato istintivamente un moto di simpatia. Poi sono anche andata a curiosare nel suo sito e lì... ho scoperto una "miniera".
Premetto che non sono vegana, in compenso in fatto di cibo sono curiosissima. La cucina etnica o fusion e le nuove tendenze alimentari mi attirano... salvo poi rendermi conto, a volte, che non fanno per me.
Alla prova dei fatti posso dire che la cucina vegana è saporitissima e non fa certo rimpiangere quella tradizionale (anche se un po' di culatello... col melone... ha un suo perché); in più, cosa per me non da poco, è esente da grassi d'origine animale... quindi "colesterolo-free".
Dopo questa premessa vengo ai brownies, rubacchiati proprio a Francesca. Dico "rubacchiati" perché li ho visti, me ne sono innamorata e li ho rielaborati a modo mio (come da lei suggerito, per il suo "gioco": Fatti e rifatti).
A scanso di equivoci preciso subito che non si tratta di un dolce leggero; contiene infatti molti ingredienti calorici: cioccolato, frutta secca, olio ecc. In compenso, se siete amanti del cioccolato (fondente!), ve ne innamorerete subito, com'è successo a me: questi brownies creano dipendenza. Mi sono dovuta trattenere parecchio per non finirli in un paio di giorni (mangiandoli solo io, perché a mio marito il cioccolato fondente non piace).
Unica "pecca", ma può essere dipeso dalla cottura perché dalle foto si nota che i dolcetti di Francesca sono più "umidi", la mia versione si sbriciola un po'; forse la cosa è anche superabile aggiungendo un cucchiaio di semi di chia, a fare da "collante". Proverò anche questa variante, perché mi sono talmente piaciuti che li rifarò presto.
Li ho accompagnati, come suggerito da Francesca, con ribes... i pochi rametti che vedete in foto, frutto della mia piantina ancora piccola, ma che mi dà già qualche soddisfazione (in attesa dei lamponi!). Il contrasto amaro (cioccolato)/acido (frutta) è davvero speciale.
In alternativa, se ne volete fare un dolce da fine pasto, una composta o uno sciroppo, sempre di frutti rossi, oppure questa salsa rossa, creeranno un abbinamento perfetto e particolare.
Insomma, vi invito a provarli; nella versione originale o nella mia, scegliete voi, ma fateli :).
Ingredienti (per uno stampo quadrato da 20 cm di lato)
150 ml di latte di mandorle bio non zuccherato (dose indicativa)
130 g di farina 00
110 g di zucchero di canna integrale
100 g di cioccolato fondente al 70%
60 ml di olio extravergine d'oliva delicato
30 g di cacao amaro
un cucchiaino di lievito per dolci (5 g)
un pizzico di sale
10 noci
gocce di cioccolato (opzionale)
Esecuzione:
foderate lo stampo con carta da forno.
Setacciate la farina, il cacao, il lievito; aggiungete il sale, lo zucchero e le noci spezzettate grossolanamente.
Fondete il cioccolato a bagnomaria, unite il latte di mandorle e l'olio e miscelate.
Versate gli ingredienti umidi in quelli secchi e amalgamate. Se l'impasto dovesse risultare troppo asciutto aggiungete ancora un po' di latte di mandorle.
Versate nella teglia, livellate e cospargete, se volete, con le gocce di cioccolato.
Infornate a forno caldo, a 180°, per 20/25 minuti, fino a cottura (fate la prova stecchino).
Lasciate raffreddare, sformate, tagliate a quadretti da consumare così, da soli, oppure accompagnando con ribes, frutti rossi, o salse dal sapore "acidulo".