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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

frappè "in arancio"

  Per tuffarsi nell'estate più calda, quella che ci attende fra qualche giorno -ma per qualcuno è già cominciata-, che c'è di meglio di un bel concentrato di vitamine e beta-carotene? La frutta arancione è la protagonista di questa ricetta.  E lo so, dal semplice frullato sono passata al frappè, aggiungendo un (bel) po' di calorie e grassi in più. Ma non è tutta colpa mia, dovevo finire una confezione di panna fresca acquistata per un'altra ricetta.  Premettendo che la panna non mi attira più come una volta, e che sarà quindi difficile che l'acquisti in quelle dosi massicce che poi dovevo stipare nel frigo già sufficientemente affollato, questa volta dovevo usarla e mi spiaceva buttar via l'avanzo. Fatto sta che l'ho utilizzata per questa merenda golosa, rinunciando al gelato, e me n'è ancora avanzata... mannaggia a me! Inutile sottolineare, panna a parte, il concentrato di vitamine, sali minerali e proprietà salutari presenti in questo frapp

pizza scime... a modo mio

Il libro è questo , la Regione è l'Abruzzo, la ricetta "la pizza scime". "I pani dimenticati" è un libro che ha attirato subito la mia attenzione; anche se da un po' di tempo evito i lievitati, andare alla scoperta di pani antichi di cui è ricchissima la nostra Penisola era una curiosità che andava soddisfatta. E non sono rimasta delusa, anzi, ho trovato tantissime ricette, alcune facili e rapide, altre un po' più complesse, che mi hanno "catturato" e che conto di riproporre anche a voi in futuro.  La pizza scime non è proprio dimenticata, in rete ci sono diverse versioni di questa ricetta, antica memoria di comunità ebraiche stanziatesi in Abruzzo nel '400. Se l'origine è ebraica, avrete già capito che si tratta di una sorta di focaccia azzima, in perfetta sintonia con le mie "voglie" attuali che, se non contemplano i lievitati, non mi fanno mai rinunciare mai ad una bella dose di farinacei glutinosi :). Decisamente n

torta veg semintegrale con albicocche

Ancora un dolce veg. :) Lo so, ultimamente forse sarò troppo "fissata", per non essere neanche vegana, ma che volete? In questo momento i dolci fatti così, semplici, semplici, e leggeri, mi divertono tantissimo. Mi fanno scoprire ingredienti mai provati, procedimenti altrettanto sconosciuti, nuove reazioni e nuove relazioni... mondi per me finora inesplorati. Avevo perso il gusto di fare dolci; ora, forse, un pochino l'ho ritrovato.   Partendo, come faccio quasi sempre, da una "base", una ricetta trovata su un libro, e modificandola a mio piacimento, ecco il risultato. Per la verità quella ricetta si riferiva a un pane all'orzo, che mi riprometto comunque di fare, ma l'idea che m'intrigava di più era l'uso, tra gli ingredienti, dell'orzo in chicchi, tenuto a bagno una notte e poi frullato. Ero curiosa soprattutto della consistenza finale: i pezzettini di chicco si sarebbero sentiti all'interno del pane? Che tipo di consis

budino cremoso al cioccolato con chia

Dopo questa ricetta mi era avanzato un po' di latte di mandorle e ho deciso di utilizzarlo per un dolce al cucchiaio. Per la verità gli esperimenti sono stati due... ma le foto si riferiscono solo al "budino" perché la crema mi sembrava poco fotogenica (o sono io che non sono riuscita a immortalarla in tutta la sua cremosità). Dunque: la chia (Salvia hispanica - origine Guatemala - Messico).  Sicuramente tutte le persone che seguono un regime alimentare vegano sanno di cosa si tratta e ne conoscono le numerosissime proprietà nutrizionali e non; per coloro che non la conoscessero le illustro brevemente. I semi di chia contengono tutti gli aminoacidi essenziali, sono ricchissimi di Omega 3 e Omega 6, quindi aiutano a tenere il colesterolo a bada, sono a basso indice glicemico, contengono antiossidanti e molti minerali. Stop. Premesso che sì, tutte le proprietà racchiuse e concentrate in questi piccolissimi semi sono davvero incredibili (tanto per fare esempi,

vegan brownies... fatti e rifatti

Tra le tante persone con cui sono venuta in contatto, lavorando nella redazione di Threef , una di queste si chiama Francesca. E' lei che cura per la rivista la bella rubrica di design, e anche senza conoscerla personalmente, nei suoi confronti ho provato istintivamente un moto di simpatia. Poi sono anche andata a curiosare nel suo sito e lì... ho scoperto una "miniera".  Premetto che non sono vegana, in compenso in fatto di cibo sono curiosissima. La cucina etnica o fusion e le nuove tendenze alimentari mi attirano... salvo poi rendermi conto, a volte, che  non fanno per me. Alla prova dei fatti posso dire che la cucina vegana è saporitissima e non fa certo rimpiangere quella tradizionale (anche se un po' di culatello... col melone... ha un suo perché); in più, cosa per me non da poco, è esente da grassi d'origine animale... quindi "colesterolo-free".  Dopo questa premessa vengo ai brownies, rubacchiati proprio a Francesca. Dico "rub